Il Cile è uno dei Paesi con più vaccinati al mondo, ma la sua capitale Santiago torna in lockdown. È stato infatti annunciato un nuovo blocco a causa dell’aumento di casi Covid. Eppure il 60% della popolazione è completamente vaccinata. Lo riporta la Bbc, spiegando che da domani oltre 8 milioni di residenti e nei dintorni dovranno restare a casa. Ieri il Cile ha registrato 7.716 nuovi casi giornalieri, con la stragrande maggioranza delle infezioni tra coloro che non erano stati completamente vaccinati. Le autorità sanitarie hanno poi lanciato l’allarme sull’occupazione dei posti letto in ospedale. Quelli in terapia intensiva, infatti, stanno per raggiungere la piena capacità: ora sono al 98%. La campagna vaccinale, dunque, non riesce ad abbattere la curva epidemiologica. Anzi, nelle ultime due settimane è stato registrato un incremento del 17% a livello nazionale, mentre è del 25% se si tiene conto solo della regione metropolitana che comprende Santiago, che ospita metà della popolazione del Paese.
PROBLEMI DI EFFICACIA PER SINOVAC?
«Siamo sull’orlo del collasso», ha dichiarato Jose Luis Espinoza, presidente della Federazione Nazionale delle Associazioni Infermieristiche del Cile (FENASENF). La situazione è preoccupante, anche in virtù del fatto che circa il 75% dei 15 milioni di cileni ha già ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre il 58% ha completato il ciclo vaccinale. Secondo i dati Reuters, su una base pro capite tra pesi più grandi, è il leader della vaccinazione nelle Americhe, al quinto posto a livello mondiale. Finora ha usato quasi 23 milioni di dosi di vaccini: 17,2 milioni di Sinovac, 4,6 milioni di Pfizer e meno di un milione ciascuno di AstraZeneca e CanSino. Gli esperti hanno sottolineato che l’efficacia dei vaccini non è del 100% e che c’è un intervallo di tempo prima che raggiungano la loro massima efficacia. A ciò si aggiunge il fatto che la circolazione è aumentata e le misure di contenimento sono state allentate, quindi chi non era ancora protetto dal vaccino è vulnerabile. Lo è anche chi ha ricevuto una sola dose, infatti il 73% dei 7.716 contagi registrati tra mercoledì e giovedì avevano ricevuto una sola dose. Il 74% ha meno di 49 anni.
“NON TUTTI I VACCINATI SONO PROTETTI”
La questione però può essere vista da un altro punto di vista. Senza i vaccini il Cile verserebbe in condizioni peggiori. «La situazione complicata che stiamo vedendo ora sarebbe catastrofica senza i vaccini», ha dichiarato infatti il dottor Cesar Cortes, medico d’emergenza all’ospedale dell’Università del Cile, alla Reuters. L’Istituto di sanità pubblica cileno ha spiegato che la variante brasiliana è quella più diffusa ed è due volte più contagiosa del ceppo originale. Mentre si procede con la vaccinazione degli adolescenti, uno specialista di malattie infettive di un grande ospedale di Santiago, che ha chiesto di restare anonimo in quanto non autorizzato a parlare ufficialmente, ha detto alla Reuters che i vaccini potrebbero non alleggerire la pressione ospedaliera. «Circa il 10% delle persone, anche se sono vaccinate, non saranno protette contro le malattie gravi. Sono centinaia di migliaia di persone che vanno in terapia intensiva. E quando il nostro sistema sanitario è teso al limite come lo è ora, quella percentuale da sola è sufficiente a sovraccaricarlo».