Dopo l’emergenza cavallette in Sardegna, si segnala anche un’invasione di cimici nelle Regioni del Nord Italia, provocate dall’improvviso caldo esploso negli ultimi giorni nel nostro Paese. A lanciare il nuovo allarme è sempre Coldiretti, che evidenzia come la situazione sia difficile in tutto il Settentrione, dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia passando per l’Emilia Romagna e fino in Piemonte. Se da una parte la popolazione è costretta a barricarsi in casa, dall’altra a subire il maggior danno sono ancora una volta i raccolti, con particolare interesse meli, peri, kiwi, peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai. Al momento si calcolano danni fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti dall’invasione delle cimici. Le cimici marmorate asiatiche protagoniste dell’emergenza, come evidenzia Coldiretti, sono quelle più pericolose per l’agricoltura poichè depongono le uova almeno due volte all’anno, con 300-400 esemplari alla volta. Con le loro punture contribuiscono a rovinare i frutti compromettendo l’intero raccolto.
INVASIONE DI CIMICI AL NORD ITALIA: ALLARME COLDIRETTI
Ma qual è la causa della diffusione ormai fuori controllo delle cimici al Nord Italia? “La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali è stata favorita dalle alte temperature”, sottolinea Coldiretti. A rendere complessa la situazione, l’inefficacia di soluzioni attualmente sul mercato. Per combattere l’invasione si può solo fare riferimento alle protezioni fisiche come reti per difendere le colture. Dallo scorso aprile la Commissione Agricoltura del Senato ha approvato all’unanimità una risoluzione contro l’invasione da cimici asiatiche con la quale impegna il governo ad approvare un decreto che autorizzi l’uso della “vespa samurai”, antagonista naturale della cimice. Ma qual è invece l’impatto di questi insetti sull’uomo? Gli sciami che tendono a posarsi su porte, mura e parabrezza delle auto provocano solo un grande fastidio, accompagnato da cattivo odore quando vengono schiacciate, ma in generale sono innocue.