Peggiora la situazione del cimitero di Poggioreale a Napoli, dopo il crollo di un’ala di un edificio che avrebbe portato a mischiare centinaia di resti di defunti alle macerie. La situazione nelle ultime ore sarebbe peggiorata ulteriormente, come emerso dal servizio de La vita in diretta. Centinaia i loculi danneggiati, mentre monta la rabbia dei parenti dei defunti. Il cimitero monumentale rischia di crollare ancora: è quanto emerso dai tecnici dopo il rovinoso cedimento iniziato lo scorso 5 gennaio. I crolli potrebbero interessare anche altre aree già poste sotto sequestro, con un nuovo provvedimenti.



“Ci sono le travi ancora appese e i cadaveri avvolti nelle lenzuola che si stanno prendendo l’acqua”, ha commentato un napoletano ai microfoni della trasmissione di Rai1. Sono in tutto 700 le salme inumate negli ultimi 185 anni ed oggi sparse ovunque e senza una identità. Distrutte le casse e le urne cinerarie, risulta ormai impossibile stabilire di chi siano le spoglie riportate alla luce dalla frana. “Ci hanno tolto i nostri antenati, il nostro passato”, è la protesta dei parenti dei defunti.



Cimitero Poggioreale, ira familiari defunti

E’ tanta la rabbia dei cittadini napoletani dopo il crollo del cimitero più grande di Napoli: “Non hanno messo niente in sicurezza, non hanno coperto le salme”, protestano. Sono in tutto 300 i loculi sgretolati ed oggi i parenti dei morti ormai senza nome chiedono che si proceda al più presto al riconoscimento anche attraverso il Dna: “Chiediamo che ci restituiscano i nostri cari perché abbiamo pure il posto dove poterli momentaneamente mettere”.

Al momento si indaga per crollo e disastro colposo e si cercano i documenti ed i permessi relativi ai lavori in corso nella galleria della metro che sale a Capodichino perché è lì probabilmente la causa del crollo. La notte della frana c’era stato un allagamento della galleria. Alla trasmissione di Rai1, sono state rese le ultime novità sul caso: l’intera area attorno al cimitero è sotto sequestro a causa del rischio di nuovi crolli. La domanda alle istituzioni è sempre la medesima: dare una dignità alle salme coprendole almeno dalle intemperie.