La pandemia di Covid non deve essere “usata” per fermare la globalizzazione. Il monito arriva dalla Cina, in particolare dal presidente cinese Xi Jinping, secondo cui un processo di de-globalizzazione danneggerebbe gli interessi comuni. «Nelle attuali circostanze dobbiamo costruire con fermezza un’economia mondiale aperta e opporci all’abuso del protezionismo in nome della sicurezza nazionale», ha dichiarato il presidente cinese nel suo intervento in video all’apertura del summit dei Paesi Brics, acronimo che riunisce le economie emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Quindi, ha ribadito che l’uso della pandemia per il «disaccoppiamento economico» o per la de-globalizzazione, a favore di «sistemi paralleli», produrrebbe effetti negativi importanti. Ma la Cina difende anche l’accordo di Parigi. Il riscaldamento globale non si sta fermando, per questo Pechino intende assumersi le sue responsabilità contro i cambiamenti climatici in base al suo livello di sviluppo: «Dobbiamo raggiungere l’armonia tra l’uomo e la natura».



XI JINPING SU ACCORDO DI PARIGI E VACCINO ANTI COVID

«Il surriscaldamento globale non si fermerà a causa dell’epidemia, e la risposta al cambiamento climatico non può essere allentata», ha dichiarato Xi Jinping. Per il presidente cinese è fondamentale rispettare l’Accordo di Parigi secondo il principio di responsabilità comune. Da quell’Accordo gli Stati Uniti si sono ritirati ufficialmente due settimane fa. Invece la Cina, sottolinea Xi Jinping, «è disposta ad assumersi le proprie responsabilità a livello internazionale in linea con il proprio livello di sviluppo». Pertanto, ha ribadito che la Cina si impegnerà per raggiungere il picco delle emissioni inquinanti entro il 2030 e la neutralità carbonica entro il 2060. Non poteva ovviamente mancare un riferimento alla ricerca sul vaccino anti Covid. A tal proposito, il presidente cinese ha spiegato che in Cina si stanno conducendo sperimentazioni cliniche di fase 3 con partner russi e brasiliani. La Cina infatti sta collaborando con gli altri Paesi Brics per far progredire la ricerca e la sperimentazione collettiva dei vaccini.

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