I governi occidentali sono preoccupati da TikTok della cinese ByteDance per la possibile raccolta e analisi dei dati mirata a realizzare campagne di influenza durante le elezioni o per spionaggio. Ma non solo. Come riportato da Repubblica, l’intelligence italiana è preoccupata della Cina per un altro motivo: gli importanti investimenti in settori strategici come difesa, energia e telecomunicazioni.



Gli investimenti avvengono spesso tramite società neutre, in realtà legate indissolubilmente a Pechino. Un motivo di allarme per il governo italiano guidato da Giorgia Meloni. Un dato conferma l’apprensione: negli ultimi due anni è stato registrato il numero record di veti e prescrizioni imposti da Palazzo Chigi sfruttando il cosiddetto golden power.



La Cina spaventa l’intelligence italiana

In collaborazione con l’azienda olandese Datenna – che monitora i movimenti delle compagnie cinesi tramite fonti aperte – Repubblica ha reso note una serie di acquisizioni – poi bloccate e/o regolamentate – di aziende strategiche da parte delle aziende asiatiche. In alcuni casi, però, il sistema di auto protezione non è intervenuto. Tragli esempi, la Famà Helicpters, l’azienda specializzata nella produzione di elicotteri ultraleggeri. Nel corso del 2022, la società cinese Duofu International Holding Group ne ha acquisito gli impianti di produzione, il dipartimento di ricerca e sviluppo, il know how e anche i diritti di proprietà intellettuale.



“Osservando la struttura societaria si nota che Duofu International Holding ha la piena proprietà di Wenzhou Dover Aviation Industry Group Co. e di altre tre filiali che operano nel settore dell’aviazione”, l’analisi di Datenna riportata da Repubblica: “Anche se l’accordo è stato concluso nel campo dell’aviazione civile, la Cina punta ad aumentare l’interazione tra ricerca civile e settori commerciali e la loro applicazione militare attraverso un piano strategico denominato Military-Civil Fusion. Gli investimenti che sono stati recentemente conclusi nel settore dell’aviazione, tra cui uno con Airbus, sottolineano la volontà cinese di raggiungere l’indipendenza nella catena produttiva”. E Duofu ha avuto diverse collaborazioni dirette con le realtà governative della Cina. E i settori nel mirino di Pechino sono parecchi: dalla difesa all’energia, passando per i trasporti e le comunicazioni. Allarme scattato, il governo monitora la situazione.