Secondo una analisi sul trasferimento di miliardi da parte dell’Iran ai suoi alleati anti-israealiani nella regione medio-orientale, compreso il gruppo terroristico palestinese di Hamas, la Cina sta ignorando le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e sta acquistando petrolio da Teheran “a un ritmo impressionante”. Questo quanto reso noto dagli esperti del Washington Times.
Come ricostruito dal quotidiano, l’analisi “October 2023 Iran Tanker Tracker” pubblicata mercoledì da United Against Nuclear Iran riferisce che solo Hamas riceve 100 milioni di dollari dall’Iran. I ricercatori dell’UANI hanno scritto che l’Iran ha esportato “ben oltre 80 miliardi di dollari del suo petrolio” dall’inizio dell’amministrazione Biden. “La barbara atrocità inflitta da Hamas, sostenuto dall’Iran, il 7 ottobre ha riacceso la questione di come fermare miliardi di petrodollari che scorrono verso la testa del serpente a Teheran”, hanno scritto.
La Cina e il petrolio iraniano
La ricerca diffusa dal quotidiano statunitense segnala la Cina come principale acquirente del petrolio iraniano, nonostante le leggi statunitensi impongano sanzioni alle banche iraniane che elaborano i profitti della vendita di petrolio, nonché sanzioni secondarie, prendendo di mira decine di compagnie internazionali coinvolte nella spedizione di petrolio iraniano in Asia. Secondo l’UANI, la Cina ha acquistato in media circa 1 milione di barili al giorno di greggio iraniano solo nel mese di ottobre. La cifra è stata leggermente inferiore agli 1,2 milioni e agli 1,7 milioni di barili giornalieri acquistati da Pechino rispettivamente a settembre e agosto. Dietro la Cina, Siria e Emirati Arabi Uniti: secondo UANI, la Siria ha acquistato una media di 119.527 bpd in ottobre e gli Emirati Arabi Uniti hanno acquistato una media di 123.091 bpd.