La Cina segna un importante passo nel ritorno alla normalità pre-pandemia, salutando forse per sempre la app di tracciamento Covid. Si chiama Communications Itinerary Card ed è gestita dallo Stato. Il principale scopo di questa applicazione è tenere traccia degli spostamenti delle persone, in base al segnale inviato dal proprio smartphone, per capire se nei giorni precedenti hanno attraversato delle zone di alto rischio Covid.



L’addio alla app di tracciamento potrebbe essere un primo segnale di apertura della Cina all’abbandono della strategia “zero contagi” che ha scatenato proteste in tutto il Paese. Secondo quanto annunciato in un post istituzionale pubblicato dalle autorità su WeChat, la Communications Itinerary Card sarà offline a partire da domani, martedì 13 dicembre 2022, dopo due anni di attività. Come conseguenza, i cittadini cinesi che vorranno spostarsi tra le province del Paese o prendere parte a eventi non dovranno più seguire la procedura che aveva caratterizzato gli ultimi due anni: digitare il proprio numero e attendere che la tipica “freccia verde”, simbolo dell’app, dia il via libera allo spostamento. Un passo in avanti che molti cinesi hanno salutato con entusiasmo sui social, parlando di una “nuova era” forse libera dallo spettro delle restrizioni Covid.



Cina, addio alla app di tracciamento Covid e alle misure restrittive: una nuova epoca?

La Cina ha annunciato la volontà di dire addio all’app per il tracciamento Covid e sembra pronta anche a rinunciare ad altre misure restrittive. Negli scorsi giorni, il governo di Pechino ha annunciato che porrà fine alle quarantene obbligatorie nelle contestate strutture centrali, non disporrà più blocchi su larga scala e allenterà la somministrazione di test e tamponi. In molte zone delle città, infatti, sono state smantellate numerose cabine per i tamponi e il numero di test obbligatori è già diminuito, come rileva anche La Repubblica.



Communications Itinerary Card è la principale app di tracciamento Covid ma non è l’unica. Gestita dallo Stato, in quasi tre anni di convivenza con il Covid è stata oggetto di numerose modifiche. Nella sua versione iniziale era in grado di assegnare quattro livelli di rischio differenti a seconda della previsione di esposizione al virus degli utenti. Dal 2022, aveva infine portato il periodo di tracciamento da 14 a 7 giorni. Nel frattempo, i dati ufficiali parlano di una diminuzione dei casi di positività in Cina, ma secondo Feng Zijian, ex vice capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie interpellato durante un dibattito dell’Università di Pechino, occorre aumentare la forza della campagna vaccinale perché il 60% dei cinesi potrebbe contrarre il Covid durante le celebrazioni del Capodanno cinese.