CINA SI SCHIERA CON LA RUSSIA SULLA CRISI UCRAINA

Si muove in punta di diplomazia la super potenza mondiale Cina davanti alla guerra in corso in Ucraina, ma lo fa sostanzialmente sostenendo – seppur indirettamente – l’alleato russo: mentre i carri armati del Cremlino viaggiano verso Kiev, con scontri e vittime già tra esercito e civili ucraini, il Presidente Xi Jinping parla attraverso i suoi due più fidati “diplomatici”.



Prima la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying esclude si possa parlare di “invasione” in merito all’attacco in corso in Ucraina, poi lo stesso Ministro degli Esteri Wang Yi conferma il rapporto di amicizia tra i due Paesi, seppur esclude l’appoggio militare di Pechino all’offensiva russa in Ucraina. Sullo sfondo resta vivida la situazione latente di Taiwan, con i timori internazionali che vedono una possibile offensiva nell’isola – mira da decenni della Cina – mentre i riflettori sono puntati sulla guerra in Ucraina. «La Cina comprende le preoccupazioni ragionevoli di sicurezza della Russia», scrive in una nota il Ministro degli Esteri cinesi all’omologo russo Lavrov, di fatto confermando un’alleanza “diplomatica” tra Pechino e Mosca. Il Governo cinese, ha ribadito Wang secondo una nota del ministero degli Esteri, «rispetta sempre la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi e al contempo abbiamo constatato che la questione ucraina ha aspetti storici complessi e particolari e comprendiamo le preoccupazioni ragionevoli della Russia riguardo la sicurezza». Poco prima la portavoce del Ministro, Hua Chunying, aveva pubblicamente rifiutato di definire “invasione” l’attacco avvenuto nella prima mattina in Ucraina: «Si tratta di un uso preconcetto delle parole, un tipico stile di fare domande dei media occidentali. La questione ucraina è complessa nel suo background storico».



“NIENTE APPOGGIO MILITARE”, EPPURE…

La stessa diplomatica ha poi sottolineato in conferenza stampa come «quanto vediamo oggi è un’interazione fra diversi fattori, le armi – ha detto – non risolvono mai i problemi. Non penso che sia il momento per nessuno di gettare olio sul fuoco. Invece, bisogna dare una chance alla pace». La Cina si dice però altrettanto netta nel non offrire «alcuna assistenza militare» per l’avanzata russa in Ucraina anche se non disdegna una dura frecciata all’Occidente che contesta il sostegno cinese a Putin: «Definite quella russa una invasione, ma mi chiedo quando gli Stati Uniti intrapresero un’azione militare unilaterale in Afghanistan e altri paesi, che parole avete usato allora? erano invasioni o altro?», attacca Hua, «Speriamo ancora che le parti coinvolte non chiuderanno la porta alla pace e invece sceglieranno il dialogo e le consultazioni». Ancora il Governo cinese definisce inutili e dannose le sanzioni lanciate da Usa, Ue e Uk contro Mosca, pacchetti che saranno poi ulteriormente irrigiditi nelle prossime ore: «Le sanzioni non sono mai state fondamentalmente efficaci per risolvere i problemi. Ci opponiamo risolutamente a tutte le sanzioni unilaterali illegali», sottolinea la portavoce del Ministero degli Esteri cinese. Davanti all’ipotesi che la Russia possa essere esclusa dal sistema di pagamento internazionale SWIFT – proposta dall’Ucraina e sostenuta da Uk e Stati Uniti – la versione cinese è netta: secondo Cui Hongjian dell’Istituto cinese di studi internazionali al GT, «Considerando la dipendenza dell’Europa dalle forniture energetiche russe, le chance che la Russia possa essere esclusa dalla rete di pagamento internazionale SWIFT sono poche». La preoccupazione di Pechino è che però le sanzioni americane possano colpire, di riflesso, anche compagnie cinesi che abbiano legami economici con la Russia: anche per questo (e forse solo per questo) un pieno sostegno militare ancora la Cina non l’ha fornito al Cremlino.

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