La Cina sta espandendo il proprio arsenale nucleare, preoccupata dalle tensioni degli ultimi anni con l’Occidente e Taiwan. Come si legge sul sito Insiderpaper, Pechino ha aggiunto al proprio arsenale negli ultimi 12 mesi, fino a gennaio 2023, altre 60 testate nucleari, per un totale di 410. A renderlo pubblico è un rapporto ufficiale diffuso in queste ore dal SIPRI, il think tank di Stoccolma per la pace e la sicurezza internazionale, che si concentra sui dieci stati al mondo che hanno più armi atomiche.



Nel corso dello stesso lasso di tempo le testate nucleari sono aumentate nelle seguenti nazioni: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele, per un totale di 86 testate in più e un computo complessi di 9.576. Hansk Kristensen del SIPRI, ha commentato tali dati sottolineando come l’espansione dell’arsenale nucleare cinese è stata “sempre più difficile da far convivere” con “l’obiettivo dichiarato del paese di avere solo le forze nucleari minime necessarie per mantenere la sua sicurezza nazionale”. Secondo gli addetti ai lavori il numero di armi atomiche di Pechino dovrebbe crescere ancora: “potrebbe potenzialmente avere almeno tanti missili balistici intercontinentali quanti ne hanno gli Stati uniti o la Russia entro la fine del decennio”, specifica ancora il rapporto del SIPRI.



CINA, ARSENALE NUCLEARE IN CRESCITA: “IL TREND SI E’ INVERTITO”

La Russia è la nazione che al momento detiene più testate, pari a 4.477, davanti agli Stati Uniti a quota 3.708. In crescita anche la Corea del Nord, da 25 a 30 testate. “Ci stiamo avvicinando, o forse abbiamo già raggiunto, la fine di un lungo periodo di declino del numero di armi nucleari in tutto il mondo”, ha detto all’AFP Dan Smith, direttore dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI).

E ancora “Le scorte sono le testate nucleari utilizzabili, e quei numeri stanno iniziando a salire”, ricordando comunque come negli anni ’80 fossero 70mila le scorte nucleari. Smith ha concluso: “Il quadro generale è che abbiamo avuto oltre 30 anni di calo del numero di testate nucleari, ma questo processo sta arrivando alla fine”.