Non è il primo caso del genere in Cina. Nessuno però ancora ha spiegato cosa ci sia dietro questi attacchi alle scuole elementari e anche agli asili in cui qualche folle prende di mira i bambini facendone strage. L’ultimo episodio è accaduto nelle ultime ore nella cittadina di Chaoyangpo nella provincia di Hubei, Cina centrale, dove, al primo giorno di scuola, un uomo di 40 anni ha uccisi otto bambini ferendone altri due. Non si sa al momento che arma abbia usato, spesso in passato questi personaggi si sono scagliati contro bambini con un semplice coltello. Ad aprile un uomo armato appunto di coltello aveva ucciso due persone e ferito altre due in una scuola elementare. Le autorità cinesi non hanno mai rivelato l’età delle vittime. Nel 2018 una donna si era scagliata con un coltello in un asilo ferendo 14 bambini mentre nell’aprile dello stesso anno un uomo aveva ucciso 9 ragazzini delle scuole medie mentre tornavano a casa. Ma c’è anche un precedente che risale a gennaio di quest’anno.



PERCHE’ I CINESI ODIANO I BAMBINI CHE VANNO A SCUOLA?

Un odio sviscerato verso i minori o piuttosto contro l’istituto scolastico? La Cina, paese retto da una dittatura comunista che raramente parla o approfondisce notizie del genere, non fornisce spiegazioni. Si sa che l’autore della strage di oggi era uscito di prigione a giugno dopo una condanna per tentato omicidio. Essendo le istituzioni cinesi estremamente dure, severe, rigide, prive delle libertà fondamentali scuola compresa, si può solo immaginare l’odio accumulato da alcune persone dopo averle frequentate che forse viene scaricato in queste stragi di innocenti. Le autorità d’altro canto non riescono a proteggere le scuole in un territorio sterminato come è quello cinese.

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