Cina sotto choc per la tragedia registrata a Lianjiang, nella provincia meridionale cinese del Guangdong. Un uomo di 25 anni ha attaccato con un coltello un asilo di infanzia e ha ucciso sei persone, tre cui tre bimbi, due genitori e un insegnante. Il bilancio si arricchisce di un ferito. L’autore dell’attentato è stato individuato e arrestato subito dopo, ma restano ancora dei nodi da chiarire, a partire dal movente.
L’attacco è avvenuto alle ore 7.40 del mattino: l’assalitore è entrato in azione davanti all’asilo d’infanzia, esattamente nell’orario di punta di presenze tra genitori e piccoli. Per venti minuti ha sfogato la sua furia omicida – fortunatamente molte persone sono riuscite a mettersi in salvo dopo la prima aggressione – poi alle ore 8.00 sono arrivati gli agenti che lo hanno arrestato.
Cina sotto choc per l’attacco con coltello
La zona è stata immediatamente transennata dalle forze dell’ordine e sono partite subito le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. La paura in Cina è tanta perché non si tratta di un caso isolato. Secondo quanto riportato dalla Bbc, negli ultimi anni sono stati registrati almeno 17 attacchi di assalitori armati di coltello in scuole, college e università. Cinque di questi sono avvenuti negli ultimi cinque anni. L’arma più utilizzata è il coltello, anche perché a differenza di altri Paesi vittime del fenomeno – a partire dagli Stati Uniti – a Pechino è proibito possedere un’arma da fuoco. Una delle tragedie più sanguinose risale al 2018: un uomo di ventotto anni uccise brutalmente nove nove studenti universitari nella provincia settentrionale di Shaanxi. L’aggressore fu condannato alla pena capitale e giustiziato. Prima di morire, giustificò l’attentato con gli episodi di bullismo subiti quando era studente.