Cina: aumentano i divieti a lasciare il pese

Due recenti inchieste sulla Cina condotte dall’agenzia stampa Reuters e dalla ONG per la difesa dei Diritti umani Safeguard Defenders, hanno evidenziato come siano aumentati a dismisura i provvedimenti di divieto a lasciare il paese. Una tendenza che sembra preoccupantemente in aumento, sottolineano entrambe le inchieste, da quando Xi Jinping ha preso il potere nel 2013 ma di cui non si conoscerebbe l’effettiva portata.



Secondo Safeguard Defenders sarebbero decine di migliaia i cinesi e gli stranieri intrappolati in Cina, con un divieto a lasciare il paese che pende sulla loro testa. Reuters, invece, si limita a sottolineare come quelli i provvedimenti depositati nel database della Corte Suprema cinese siano aumentati di circa 8 volte, tra il 2016 e il 2022. Tutto questo, spiegano le inchieste, è stato fatto attraverso un inasprimento delle leggi, che attualmente sarebbero almeno 15 a prevedere il divieto di espatrio, delle quali almeno 5 varate tra il 2018 e il 2022. L’ultimo provvedimento della Cina a prevedere, per i presunti colpevoli, il divieto a lasciare il paese è un rafforzamento della legge contro lo spionaggio, che impone in divieto anche per chi è solamente oggetto di indagine.



L’attivista: “La Cina non è uno stato di diritto”

Insomma, per i sovversivi in Cina è sempre più difficile lasciare il paese, e anche se non si conosce la reale entità del problema, si tratta di una questione piuttosto allarmante. Secondo Safeguard Defenders, “da quando Xi Jinping è salito al potere nel 2012, la Cina ha ampliato il panorama legale dei divieti di uscita e li ha utilizzati sempre più spesso, a volte al di fuori di ogni giustificazione legale“.

In Cina, spiegano le due inchieste, attualmente è impossibile lasciare il paese per tutti coloro che vengono, in qualche modo, accusa di spionaggio, oppure sono coinvolti in controversie finanziarie, o anche sono difensori dei diritti civili, attivisti, avvocati o esponenti delle minoranze etniche, in particolare se uiguri. Jorg Wuttke, responsabile della Camera di Commercio dell’Unione europea in Cina, commentando la questione, ha detto che “l’incertezza è enorme”. L’attivista cinese Xiang Li, attualmente rintanato in California, ha detto che “Possono trovare qualsiasi motivo per impedirti di lasciare il Paese”, sottolineando che “la Cina non è uno stato di diritto. La legge viene usata per servire gli scopi del Partito Comunista Cinese”.