A tre anni dall’inizio della pandemia Covid, in Cina comincia ora la corsa ai vaccini di produzione straniera. Stando a quanto riportato dai media internazionali, coloro che abitano nella zona continentale del Paese starebbero prendendo d’assalto il piccolo territorio costiero di Macao per riuscire ad assicurarsi i vaccini a mRna, che sono di produzione occidentale. Questi, infatti, sono considerati più efficaci di quelli nazionali che erano stati approvati dalle autorità sanitarie di Pechino, che invece non hanno autorizzato alcun vaccino straniero, affidandosi a Sinovac e Sinopharm. Ma questi forniscono livelli di immunità inferiori rispetto ai vaccini occidentali con tecnologia a mRna.



Uno studio di Singapore pubblicato su Lancet a dicembre ha evidenziato che chi ha ricevuto tre dosi di vaccini Sinovac o Sinopharm ha una probabilità quasi doppia di sviluppare Covid grave rispetto a chi ha ricevuto tre vaccini a mRna. Inoltre, chi ha ricevuto vaccini cinesi ha anche il 50% in più di probabilità di essere ricoverato in ospedale. L’ex colonia portoghese e regione amministrativa speciale è l’unico luogo al di fuori della Cina continentale in cui i cinesi possono viaggiare senza doversi mettere in quarantena al ritorno. Con l’aumento repentino dei casi, i posti per la vaccinazione si sono esauriti rapidamente. Pare che nell’unico ospedale che offre le vaccinazioni ai turisti le liste risultino al completo. Un funzionario dell’ospedale di Macao ha raccontato nei giorni scorsi al Financial Times che il suo telefono ha squillato «ininterrottamente» da quando si è verificata una nuova ondata di epidemia Covid in Cina.



VACCINI CINA E CAOS COVID: COPERTURA BASSA

Proprio la scarsa copertura vaccinale della Cina è la causa principale del caos che sta colpendo il sistema sanitario cinese, con gli ospedali sommersi da malati dopo la fine della politica zero Covid. Stando ai dati riportati dal Financial Times, circa 85 milioni di persone – un terzo dei 267 milioni di cittadini cinesi di età superiore ai 60 anni – non hanno ricevuto la terza dose di vaccino, necessaria per ottenere un alto livello di protezione contro la variante del coronavirus Omicron. Tra gli ultraottantenni, il tasso è di circa il 60%, pari a 21 milioni di persone. Pechino ha provato a colmare tale lacuna, ma per Yanzhong Huang, senior fellow per la salute globale presso il think tank Council on Foreign Relations, potrebbero essere «troppo tardi». Infatti, ha spiegato: «Le campagne di richiamo richiedono dai tre ai quattro mesi per essere completate. A quel punto, l’ondata di virus avrà raggiunto il suo picco». Comunque, a guidare il “turismo del vaccino” di Macao sono i “ricchi” cittadini della Cina continentale che hanno avuto accesso alle informazioni sull’efficacia dei vaccini occidentali. Sono così nati intermediari che si fanno pagare per organizzare il viaggio ed occuparsi degli aspetti logistici. Un agente assicurativo, ad esempio, al FT ha dichiarato di aver chiesto 60 dollari per organizzare sedute di vaccinazione per i suoi clienti continentali. Ma ci sono persone che sono arrivate a pagare 170 dollari per una dose di vaccino a mRna.

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