Una delle province più popolose della Cina, quella di Zhejiang, ha cancellato i dati relativi alla mortalità che offrivano un’indicazione del pesante bilancio delle vittime dovuto all’allentamento delle misure sul Covid-19 da parte di Pechino alla fine dello scorso anno. I dati mostravano che il numero di cremazioni nella ricca regione costiera era cresciuto smisuratamente durante il primo trimestre dell’anno, subendo un incremento del 73% rispetto all’anno precedente, arrivando a 171.000 persone.
La cifra era di molto superiore ai 99.000 e 91.000 decessi segnalati nello stesso periodo rispettivamente nel 2022 e nel 2021, come spiega il Financial Times Europe.



Le statistiche hanno subito catturato l’attenzione sui social media cinesi: poco dopo, Zhejiang ha messo offline le informazioni. Dopo l’allentamento delle misure per Covid-19, gli ospedali e i forni crematori sono stati inondati di pazienti Covid. Beijing ha invertito la sua politica pandemica a dicembre, cambiando in pochi giorni le abitudini dei cinesi. Nonostante ciò, i funzionari cinesi non hanno pubblicato statistiche dettagliate e accurate che consentirebbero ai ricercatori di valutare meglio la diffusione mortale del virus nella popolazione.



I dati mai pubblicati

Per quasi due settimane, a dicembre, il Paese non ha riportato morti per Covid dopo l’allenamento delle misure da parte del governo. All’inizio di gennaio, l’Organizzazione mondiale della sanità ha accusato la Cina di sottovalutare la gravità della sua epidemia di Coronavirus e il numero reale di morti. I funzionari sanitari cinesi hanno respinto le preoccupazioni spiegando che i numeri non fossero sottostimati e promettendo di rendere pubblici i dati sui decessi in eccesso per “valutare ogni possibile sottostima”.

“Per questa ondata di Covid-19, abbiamo un team che studia i decessi in eccesso e forniremo queste informazioni al pubblico.
lic”, aveva dichiarato alla fine di dicembre Wu Zunyou, capo epidemiologo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie. Sette mesi dopo, però, i dati non sono ancora stati rilasciati. A parte le stime approssimative dei decessi annuali da parte dell’agenzia di pianificazione statale, i dati sulla cremazione a livello locale sono l’unica statistica che può aiutare a comprendere l’impatto dell’allenamento dei controlli sulla mortalità. Infatti, quasi tutti coloro che muoiono nelle aree urbane vengono cremati perché le sepolture sono vietate, come spiega il Financial Times Europe.