Zhengzhou, capitale della provincia di Henan, in Cina, i conti correnti contenenti i risparmi della popolazione sono stati congelati dalla Banca del Popolo cinese: è scoppiata, per questo motivo, una protesta furiosa ad opera di un migliaio di persone. I risparmiatori, vittime di una vera e propria frode bancaria, come riportato dal Corriere dello Sport, si sono presentati domenica davanti ad una delle filiali con striscioni e ritratti di Mao Zedong, che compaiono in memoria dei tempi della “purezza rivoluzionaria” quando oggi si vuole denunciare un caso di corruzione pubblica.



Inizialmente la Polizia li ha soltanto ammoniti, ordinando loro di rientrare in casa. Dopo che le persone hanno continuato a protestare, però, la reazione è diventata violenta. Un numeroso gruppo di uomini, vestiti in camicia o maglietta bianca, nella notte hanno infatti caricato e bastonato i presenti, costringendoli a smettere di fare sentire le proprie ragioni. I risparmiatori dunque al momento restano senza soldi, coi conti congelati.



Cina, conti congelati: proteste furiose, ma il Governo trova un modo per fermare risparmiatori

Le proteste furiose a Zhengzhou, capitale della provincia di Henan, in Cina, da parte dei risparmiatori che si sono visti congelare i propri conti correnti per una frode bancaria portata avanti da alcune filiali della Banca del Popolo cinese, sono state dunque sedate con la forza. Oltre a ciò, però, il Governo locale ha utilizzato anche un altro escamotage per evitare che le vittime si ribellino.

A coloro che si stavano recando sul posto, come riportato dal Corriere della Sera, è stato infatti inviato tramite l’applicazione sanitaria utilizzata per monitorare i movimenti dei positivi al Covid-19, un avviso di “codice rosso”. Attraverso quest’ultimo veniva segnalato che avevano contratto il virus e dunque dovevano essere sottoposti a quarantena. Un vero e proprio incubo derivante non da una condizione reale, ma da una manipolazione del sistema. Da qui la frode bancaria è diventata anche sanitaria.