Corrono sul filo delle tensione i rapporti tra Usa e Cina. A scagliarsi a nome di Pechino contro gli Stati Uniti è questa volta il viceministro degli Esteri Xie Feng, protagonista di un incontro con la vicesegretario di Stato americana Wendy Sherman, fino a questo momento l’inviato di più alto livello dell’amministrazione Biden a visitare il Paese asiatico. Feng, secondo quanto riportato da una nota, ha esortato gli americani a mettere da parte le pratiche di “demonizzazione” della Cina e ad accettare un confronto sulla base del rispetto reciproco. “La speranza – ha affermato il diplomatico cinese durante il meeting con la numero due del Dipartimento guidato da Anthony Blinken – potrebbe essere che demonizzando la Cina, gli Usa possano in qualche modo incolparla per i loro problemi strutturali“. Le relazioni bilaterali, inoltre, sono in “stallo e affrontano serie difficoltà” perché gli Usa trattano la Cina come “nemico immaginario“, ha continuato Feng.



CINA CONTRO GLI USA: “CI TRATTATE DA NEMICO IMMAGINARIO”

Nel corso dei colloqui bilaterali di alto livello in corso a Tianjin ha dunque preso di mira l’approccio statunitense: “Esortiamo gli Stati Uniti a cambiare la loro mentalità altamente fuorviante e la loro politica pericolosa“. Il numero 5 della scala gerarchica del ministero cinese, nonché titolare del dossier Usa, ha anche precisato che da parte di Pechino c’è la volontà di “cercare un terreno comune e a trattare con gli Stati Uniti su un piano di parità e di reciproco rispetto“. Sherman oggi incontrerà anche il ministro degli Esteri Wang Yi. La scorsa settimana gli USA hanno dichiarato di sperare che i colloqui possano servire per mostrare a Pechino “che aspetto ha una concorrenza sana e responsabile“, volendo evitare il “conflitto“. Quella di Sherman, in ogni caso, non può definirsi una visita ufficiale a tutti gli effetti, dal momento che l’invia a stelle e strisce non si recherè a Pechino. L’unico alto funzionario dell’amministrazione a guida Biden ad aver visitato la Cina dall’insediamento del presidente democratico è John Kerry, inviato USA per il clima, aspetto, quest’ultimo, tenuto volutamente fuori dal braccio di ferro tra le due potenze.

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