In Cina è corsa all’acquisto delle pesche gialle in scatola dopo che si è diffuso un rumors secondo cui sarebbero efficaci per contrastare i sintomi del Covid-19. Dato che i farmaci per la cura della febbre e del raffreddore scarseggiano, come riportato dalla Cnn, la popolazione sta disperatamente cercando dei metodi alternativi per difendersi dal virus. È per questo motivo che i frutti in questione, considerate una prelibatezza nel Paese perché ricchi di nutrienti, sono scomparsi nelle scorse ore dagli scaffali dei supermercati ed anche online.



L’improvviso aumento di richieste ha costretto Dalian Leasun Food, uno dei maggiori produttori di cibo del Paese, a chiarire in un post su Weibo che le pesche gialle in scatola non hanno alcun effetto simile a quello dei medicinali. “C’è abbastanza offerta, quindi non c’è bisogno di farsi prendere dal panico. Non c’è fretta di comprare”, hanno avvertito. La popolazione però è letteralmente nel panico per l’ennesima ondata della pandemia, per cui difficilmente si convincerà a interrompere la razzia degli scaffali.



Cina, corsa all’acquisto di pesche gialle contro Covid: quali benefici?

La corsa all’acquisto delle pesche gialle in scatola che sta avvenendo in Cina per combattere i sintomi del Covid-19 non ha dunque alcuna fondamenta logica. Anche il Partito Comunista ha affermato che questo prodotto è “completamente inutile” contro il virus. È bene chiarire, però, che un fondo di verità nella questione c’è. Il frutto in lattina, infatti, seppure conservato in modo non del tutto salutare, è ricco di Vitamina C e di zuccheri. È per questo motivo che di solito viene somministrato a persone che hanno il raffreddore o l’influenza come regime alimentare per favorire il recupero.



Nel Paese, soprattutto nelle zone più fredde, la frutta fresca è infatti difficile da reperire. Il vantaggio di quella in scatola è che può essere conservata a lungo, anche per due o tre anni. Ciò non significa, però, che sia necessario farne delle scorte elevate per combattere la pandemia. “Per i pazienti che sono deboli, la frutta è un alimento formidabile per il loro recupero. I kiwi e le arance contengono più Vitamina C rispetto ad altri frutti. Le persone possono mangiare un po’ di frutta, ma non c’è bisogno di abusarne”, ha affermato in merito il virologo Chang Rongshan.