L’Uruguay sta per diventare la porta di accesso in Sud America per la Cina. Mentre l’Ue prova a sbloccare la trattativa con la confederazione sudamericana Mercosur, frenata dalle severe norme ambientali di Bruxelles, Pechino approfitta della situazione di stallo per accaparrarsi il porto di Montevideo. Una svolta che conferma la lentezza europea e la sagacia della Cina. L’Uruguay, che è il Paese economicamente e politicamente più stabile del Sud America, è oggetto della contesa. Peccato che la flotta peschereccia cinese usi già il porto di Montevideo come scalo più importante, mentre l’Europa ha perso tempo per lavorare col governo brasiliano a causa della controversa deforestazione dell’Amazzonia, così il trattato Ue-Mercosur, che era pronto per essere firmato nel 2019, è sparito dai cassetti per tornare solo ora d’attualità.
Nel frattempo, gli equilibri geopolitici sono cambiati e il Sud America avanza richieste e pretese, consapevole del fatto che l’Ue non vuole perdere del tutto il duello con la Cina, soprattutto per quanto riguarda materie prime fondamentali come il litio. Come evidenziato da Welt, la tutela dell’ambiente sta diventando un ostacolo. Infatti, per il Sud America le norme europee sono troppo rigide. «Il testo si concentra unilateralmente sulla protezione dell’ambiente senza tenere conto dello sviluppo economico e sociale», ha dichiarato il ministro degli Esteri argentino Santiago Cafiero.
CINA IN VANTAGGIO NEL DUELLO CON L’UE PER “CONQUISTARE” IL SUD AMERICA
Alla fine, l’Europa potrebbe ritrovarsi a firmare un trattato che non è migliore di quello che avrebbe potuto firmare con Bolsonaro. Peraltro, perdendo quattro anni, nei quali l’Uruguay è finito nel mirino della Cina. Infatti, Kira Potowski, capo della Camera di Industria e Commercio tedesco-uruguaiana, ha recentemente avvertito in un’audizione presso la commissione economica del Bundestag che Montevideo vede la Cina come un «partner desideroso di fare accordi». Stando a quanto raccolto da Welt, a Montevideo la pazienza è finita per i continui cambi di posizione dell’Europa.
Lo confermano le dichiarazioni di Agustin Iturralde del Centro Studi per lo Sviluppo (CED) di Montevideo. «Non è che abbiano una preferenza per la Cina. È stato più che altro perché gli Stati Uniti non hanno offerto nulla di concreto e l’Europa stava temporeggiando. Direi che le probabilità sono 50-50. Se non facciamo progressi nella seconda metà dell’anno, sarà difficile che l’accordo si realizzi. Tutto questo sarebbe molto frustrante per il Mercosur». Invece, la Cina si ritroverebbe ad usare l’Uruguay per arrivare ad un accordo di libero scambio che invece l’Europa non riesce a gestire. Il presidente uruguaiano Lacalle Pou si recherà a breve in Cina, per l’Europa il tempo stringe.