Crisi immobiliare in Cina, Pechino mette nel mirino gli alti dirigenti delle società pubbliche. Secondo quanto reso noto dalla stampa locale, le autorità stanno indagando sui manager di tre società immobiliari stati per sospetti illeciti. Le autorità anticorruzione, in tre note separate, hanno confermato di monitorare Zhuang Yuekai, Shi Zhen, Tang Yong e Liu Hui.



I quattro alti dirigenti sono sospettati di gravi violazioni della disciplina e della legge. Non sono stati resi noti ulteriori dettagli sulla vicenda, ma solitamente questa formula – spiega Repubblica – è utilizzata per indicare atti di corruzione o appropriazione indebita. In altri casi, inoltre, può indicare una mancanza di rispetto per la linea politica del Partito comunista cinese.



Cina, crisi immobiliare: indagati dirigenti società pubbliche

“Questa è una continuazione della repressione della corruzione da parte della Cina, dalle agenzie governative alle istituzioni finanziarie e alle imprese statali”, ha affermato Ting Meng, senior stratega del credito asiatico presso ANZ Bank. Nel corso del suo commento ai microfoni di AFP, ha evidenziato che questa notizia abbasserà ulteriormente la fiducia del mercato e aumenterà le preoccupazioni sulla governance interna di alcune aziende statali. Le indagini precedono il 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista al governo, in cui si prevede che il presidente Xi Jinping sarà riconfermato con un terzo mandato. Il presidente cinese ha portato avanti una campagna anti-corruzione da quando è salito al potere e questa mossa potrebbe essere mirata a consolidare la sua leadership. Le autorità hanno anche annunciato negli ultimi mesi indagini su figure dell’industria dei semiconduttori, tra cui il ministro dell’Industria e dell’informatica Xiao Yaqing.

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