La popolazione della Cina è per la prima volta in calo dagli anni Sessanta. A dare l’allarme demografico sono state le ultime statistiche degli uffici governativi di Pechino. Nel 2022 sono stati circa 850mila gli abitanti in meno rispetto all’anno precedente. Attualmente la Cina resta il paese più popoloso del mondo, ma questo dato così in negativo è la prima volta che si presenta dal 1961. Già nel 2021, il tasso di natalità era sceso e non solo, si era registrato per la prima volta un tasso di mortalià superiore alle nascite. Il record arriva sette anni dopo l’abbandono definitivo del governo della linea dura che imponeva un solo figlio a famiglia. Ora, invece, pur con la politica di “quota tre” figli per nucleo familiare, il dato preoccupante per l’economia cinese resta principalmente quello dell’invecchiamento della popolazione, che si traduce in meno persone da impiegare nelle industrie manifatturiere.
La notizia del calo di popolazione è rilevante anche per l’economia globale, ed è stata riportata dal Finanacial Times. Seguita poi anche dagli ultimi dati sul Pil in ribasso, una conseguenza che preoccupa parecchio il governo di Pechino, già alle prese con manovre finanziarie dovute al sostegno sull’aumento del costo della vita ed al rafforzamento delle misure previdenziali per i cittadini più anziani.
Cina: in calo anche il Pil, ai minimi storici degli ultimi 40 anni
Come era prevedibile, alla notizia del calo demografico è seguita quella sui dati del Pil cinese. La crescita nel 2022 è stata solo del 3%, un dato che non era stato mai così debole. Secondo gli esperti la causa sarebbe da ricercare non solo nel problema Covid, ma anche come conseguenza del netto calo del mercato immobiliare e delle esportazioni verso l’estero. Il Pil cinese ha superato le aspettative della Banca Mondiale, ma è comunque pari a crescita zero se confrontato con i dati dello scorso anno.
Il presidente Xi Jinping è pronto ad annunciare un piano di ripresa, incrementando il target previsionale nella riunione annuale parlamentare che si terrà a marzo. Nel frattempo i primi dati 2023 sono in rialzo per quanto riguarda il settore della produzione industriale ed è in leggero calo anche il tasso di disoccupazione, sceso al 5,5. Dei dati cinesi se ne parlerà anche al World Economic Forum, dove già gli economisti hanno lanciato l’allarme recessione globale per tutto il 2023, inevitabile, tra conseguenze della pandemia e crisi energetica mondiale.