Gli Stati Uniti violano la sovranità di Siria e Iraq e la Carta delle Nazioni Unite secondo la Cina. A lanciare l’accusa è in particolare il ministero degli Esteri cinese, tramite il portavoce Wang Wenbin che, in risposta agli attacchi Usa, ha affermato che la Cina si oppone a ogni azione che viola la sovranità territoriale e la sicurezza di altri Paesi, oltre alla Carta delle Nazioni Unite. Wang Wenbin è intervenuto durante la conferenza stampa di routine. Rispondendo ad una domanda sull’atteggiamento della Cina riguardo agli attacchi aerei Usa su obiettivi in Siria e Iraq, ha esortato le parti coinvolte a rispettare le leggi internazionali e a mantenere la calma.
«La Cina esorta tutte le parti coinvolte a rispettare il diritto internazionale, a mantenere la calma e la moderazione ed evitare un’ulteriore escalation o addirittura la perdita di controllo della tensione regionale», ha dichiarato Wang Wenbin. A proposito dell’attuale situazione in Medio Oriente, l’ha definita «molto complessa e delicata». La presa di posizione della Cina arriva dopo che le forze di occupazioni statunitensi hanno lanciato un attacco aereo su diversi siti e città in Siria e Iraq vicino al confine siro-iracheno, provocando la morte di molti civili e soldati, oltre che feriti e danni significativi a proprietà pubbliche e private.
LA RAPPRESAGLIA USA DOPO ATTACCO IN GIORDANIA
Gli Stati Uniti hanno risposto agli attacchi delle milizie filo-iraniane, colpevoli di aver ucciso il 28 gennaio tre soldati americani con droni kamikaze in una base in Giordania. La rappresaglia americana è cominciata il 2 febbraio attraverso raid aerei con caccia e bombardieri B-1 Lancer contro 85 obiettivi tra Siria e Iraq dei gruppi paramilitari affiliati all’Iran. Alti funzionari Usa hanno fatto sapere che si tratta solo della prima di una serie di attacchi che verranno fatti in maniera discrezionale per quanto riguarda tempi e modi. L’attacco americano, però, non è stato diretto contro personale iraniano.
Stando a quanto riportato da Limes, questo è il segnale della volontà da parte dell’amministrazione Biden di evitare un’escalation con Teheran. Ma il consigliere Usa per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan non esclude la possibilità di colpire il territorio della Repubblica Islamica. Inoltre, nel fine settimana, le Forze armate americane e del Regno Unito hanno bersagliato 13 siti degli Houthi in Yemen con attacchi aerei e missili da crociera Tomahawk.