In Cina negli ultimi giorni sta destando notevole preoccupazione la nuova piena del fiume Yangtze (ovvero il Fiume Azzurro, uno dei più lunghi al mondo) che ha superato anche l’imponente Diga delle tre Gole: in un anno in cui il bacino ha accumulato in maniera inusuale oltre 14 miliardi di metri cubi di acque alluvionali a creare imbarazzo al Governo di Pechino sono i rumors secondo cui l’imponente opera che sorge nella provincia di Hubei e ospita anche una centrale idroelettrica si starebbe deformando. Alcuni scatti che hanno cominciato a circolare sui media occidentali sono state definite “estrapolate fuori dal contesto e peraltro in bassa risoluzione” e che non sarebbe in corso alcun processo di deformazione della struttura, con tanto di replica piccata da parte di alcuni mezzi di stampa del Paese che hanno accusato i proprio omologhi internazionali di non conoscere le basi della fisica applicata a questo campo. Insomma, nessun rischio di un collasso imminente della diga anche se i dubbi sul fatto che non esista neppure qualche problema a livello strutturale restano se si dà un’occhiata a degli scatti pubblicati di recente.



DIGA DELLE TRE GOLE RISCHIA IL COLLASSO? PREOCCUPA “LIEVE DEFORMAZIONE” CHE…

Tuttavia proprio nelle ultime ore da Pechino è arrivata una parziale ammissione riguardo al fatto che la diga di 2,4 chilometri si è “lievemente deformata” a seguito dell’ultima di diverse imponenti piene del fiume Yangtze, pur con la rassicurazione che la struttura continua a rimanere sicura e stabile: come riportato da alcuni media dell’est asiatico che hanno interpellato uno degli operatori della più grande centrale idroelettrica al mondo, “alcune parti non strutturali della diga hanno ceduto” a seguito della deformazione avvenuta presumibilmente lo scorso sabato. Colpa della piena che ha visto il Fiume Azzurro raggiungere il record di 61mila metri cubi al secondo, stando ai dati forniti dalla China Three Gorges Corporation, un’azienda di proprietà dello Stato che si occupa della gestione della diga. Ad ogni modo pare che il rischio di un collasso imminente non via sia e che, come sottolineato da alcune fonti vicine al Governo cinese, si tratta di situazioni che si ripetono costantemente sin dall’inaugurazione della diga; come nel 2019 quando rumors simili avevano fatto temere un cedimento e l’inondazione dei centri abitati nelle sue vicinanze, evento che qualora si verificasse produrrebbe una catastrofe di proporzioni immani.

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