In occasione del «World Summit on Combating and Preventing Forced Organ Harvesting» è stato denunciato l’espianto di organi dai prigionieri delle carceri cinesi e cubane. Si tratta di un andazzo che interessa quindi in particolare le nazioni comuniste e governate di fatto da un regine, e a denunciarlo sono stati 38 esperti di 19 Paesi, che sono stati poi convocati da Dafoh (Doctors Against Forced Organ Harvesting), l’organizzazione statunitense di professionisti leader a livello mondiale in questo campo, e da altre quattro ong: Cap Freedom of Conscience, Francia; Taiwan Association for International Care of Organ Transplants, Taiwan; Korea Association for Ethical Organ Transplants, Seoul; e Transplant Tourism Research Association, Giappone.



Come ricorda l’edizione di Libero, tutti hanno documentato la mattanza che colpisce prigionieri politici condannati a morte, in particolare in Cina, dove ogni anno, nonostante il numero ufficiale sia un segreto di stato, migliaia di condannati vengono uccisi, e i loro organi espiantati: “E la parte più intrigante – scrive Libero a riguardo – è che in Cina l’offerta di organi per trapianti è ogni anno numericamente in linea con la domanda”. Al termine del summit è stata quindi lanciata una Dichiarazione universale per chiedere la cessazione immediata di questo orrore, nella speranza soprattutto che si intervenga concretamente per porci fine.



IN CINA E CUBA RUBANO ORGANI E SANGUE A PRIGIONIERI: “FIN DAGLI ANNI ’60…”

“Qualcuno se ne accorgerà – sottolinea ancora Libero – oppure il comunismo continuerà indisturbato in questo crimine contro l’umanità che perpetra da decenni?”. Come detto in apertura, oltre alla Cina anche Cuba è protagonista in negativo in tal senso, e durante una delle sessioni del World Summit, la giornalista, autrice, cineasta e visual artist cubana, Zoe Valdes, attualmente in esilio in quanto perseguitata dal governo cubano, ha spiegato: «L’estrazione del sangue dai prigionieri politici è stata cosa molto comune a partire dagli anni 1960, quando il comunismo trionfò con Fidel Castro. Prima di consegnarli ai plotoni di esecuzione, prima del colpo finale, ne estraevano il sangue, sette pinte di sangue, lasciandoli esanimi e mentalmente esauriti».

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