Cina e India prendono posizione contro la Russia. All’Assemblea generale dell’Onu, i due Paesi votano una risoluzione che parla esplicitamente di “aggressione” di Mosca all’Ucraina. I due Paesi, neutrali da inizio guerra, per la prima volta riconoscono in un documento ufficiale la colpa di Vladimir Putin. La risoluzione è stata votata da 122 Paesi: si sono schierati contro Russia, Bielorussia, Corea del Nord, Siria e Nicaragua. Il documento non è incentrato sulle guerra ma su “una più stretta cooperazione tra Onu e Consiglio d’Europa”.
Nella premessa si parla della “difficoltà senza precedenti che l’Europa deve attualmente affrontare in seguito all’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina, e contro la Georgia in precedenza”. Il voto di India e Cina non sarebbe un cambio di rotta nel loro rapporto con la Russia, ma un’ammissione certamente sì. Per l’Alto Rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell è una buona notizia. Infatti, “La risoluzione qualifica chiaramente la guerra contro l’Ucraina come aggressione da parte della Federazione Russa“, spiega su Twitter.
Il voto prima della telefonata Xi Jinping-Zelensky
Come si legge sul sito dell’Onu, il voto risale allo scorso 26 aprile, il giorno prima della telefonata tra il leader cinese Xi Jinping e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il presidente cinese ha riconosciuto il “principio di sovranità e integrità territoriale” come “pilastro” dei rapporti fra Cina e Ucraina, aprendo uno spiraglio per una mediazione. Al Messaggero, Marta Dassù, direttrice di Aspenia, spiega: “Va detto che la risoluzione non condanna l’aggressione, ma riconosce che ha creato “sfide senza precedenti”. Un messaggio però c’è. La Cina non vuole pregiudicare i rapporti con l’Europa, il suo principale mercato. Ha tratto i benefici possibili dalla guerra, adesso vuole limitare i danni”.
Per il Cremlino, l’ammissione di India e Cina è un incidente non di poco conte. La Federazione Russa, poche ore prima del voto, si era schierata contro la “politicizzazione” della risoluzione invitando “tutti i membri responsabili della comunità internazionale a votare contro”. Un appello caduto nel vuoto. Cina e India in prima votazione si sono astenute per escludere il paragrafo sull’aggressione russa ma poi hanno votato nonostante il testo finale. Non si tratta di una svolta, ma di un “segnale interessante”.