Il giornalista Lucio Caracciolo teme l’ombra di un conflitto tra Cina Usa: “Guerra preventiva o convivenza”, questo il titolo di un editoriale pubblicato su La Stampa. Le due potenze si sfidano a distanza ormai da tempo, ma le ripercussioni di uno scontro concreto sarebbero epocali per il mondo intero. “Devastazione del pianeta, a cominciare dai duellanti. Il vincitore, se vi fosse, non starebbe granché meglio dello sconfitto. Ammesso che non spariscano entrambi”.



Le gerarchie verrebbero completamente cambiate da una terza guerra mondiale, che sconvolgerebbe l’umanità in virtù delle armi che i due Stati hanno a disposizione. “L’egemone dopo il conflitto non sarebbe forse né WashingtonPechino, ma una terza potenza o gruppo di potenze che riuscisse a limitare le ricadute sul proprio territorio. Sempre che il grado di distruzione globale non fosse tale da ridurre anche i più fortunati alla lotta per sopravvivere”. Lo scenario, soltanto a immaginarlo, è dunque drammatico. Ciò, tuttavia, non è sufficiente per escludere a priori l’ipotesi.



“Cina e Usa tra guerra preventiva e convivenza”, il parere di Lucio Caracciolo

La guerra preventiva tra Cina Usa è considerata possibile e addirittura probabile secondo il giornalista Lucio Caracciolo almeno da una scuola di pensiero americana. “Tutto quanto accaduto dopo il 2008 sembrerebbe disegnare un percorso obbligato verso la resa dei conti. Washington e Pechino non sono più in grado di garantire la pace, anche se la volessero ad ogni costo. E non la vogliono ad ogni costo”. Un’altra, invece, è rappresentata dai conciliatori, che vorrebbero salvare la globalizzazione ed evitare il peggio. Non è dato sapere al contempo cosa ne pensino a Oriente. Anche perché quello che manca per un terzo conflitto mondiale è un obiettivo.



“Se vuoi la pace prepara la guerra? Non fra potenze atomiche. Se guerra totale sarà, nessuno potrà dire di esserne stato sorpreso”, conclude il giornalista sulle colonne de La Stampa.