La popolazione della Cina è in declino e il governo pensa di sovvenzionare la fecondazione in vitro per le coppie che non possono permettersela. Lo rivela il New York Times, che spiega come la Cina abbia legalizzato questa pratica fin dal 2001 e intende coprire parte dei costi tramite l’assicurazione medica nazionale, in una lotta al tasso di fertilità sempre più basso che sta portando una contrazione nella popolazione. La Cina sta affrontando un periodo in cui le persone anziane vivono più a lungo, riducendo la forza lavoro, e i giovani non sono interessati ad avere figli. Così Pechino pensa alla fecondazione in vitro.



Lin Haiwei, amministratore delegato del Beijing Perfect Family Hospital interpellato da New York Times, ha spiegato che solitamente i pazienti arrivano a raccogliere prestiti dai parenti per permettersi di ricorrere alla fecondazione in vitro, oppure fissano l’appuntamento in autunno quando il raccolto garantirà loro i soldi per poter pagare. Eppure riconosce che “il quadro generale è che le persone sono meno disposte ad avere figli” e il numero di pazienti diminuisce di anno in anno. In Cina infatti i giovani sono sempre più propensi a rigettare l’idea di una famiglia tradizionale che relega la donna in casa, preferendo concentrarsi sulla propria carriera oppure seguire lo stile di vita chiamato “doppio reddito, niente figli”.



Fecondazione in vitro, costi e sovvenzioni del governo in Cina

La Cina intende innalzare o quantomeno mantenere il tasso di natalità costruendo almeno una struttura adibita alla fecondazione in vitro ogni 2-3 milioni di cittadini, entro il 2025. Per il momento, nel Paese sono presenti 539 istituzioni mediche e 27 banche del seme autorizzate alla riproduzione assistita, che ha permesso il concepimento di circa 300.000 bambini, come riferisce il New York Times. Ogni ciclo di fecondazione in vitro può costare da $5.000 a $12.000 e molte coppie devono sottoporsi fino a quattro o cinque volte. Ogni ciclo ha una percentuale di successo di circa il 30%. L’obiettivo del governo della Cina è apportare finanziamenti in modo da consentire all’assicurazione medica di coprire circa metà costo di un ciclo.



Al momento, non vi sono ancora normative né decisioni che confermino l’intenzione della Cina di sovvenzionare la fecondazione in vitro. Il problema dell’infertilità, forse dovuto al frequente ricorso agli aborti e alla precedente limitazione rivolta alle famiglie di avere un solo bambino, si scontra però con un cambio di mentalità nelle giovani generazioni cinesi.