Il Copasir ha avvertito esplicitamente che l’influenza della Cina in Italia è ancora forte e implicitamente l’ha segnalata come pericolosa. Lo rivela l’edizione odierna del quotidiano “La Verità”, che scava nel passato alla ricerca della genesi della penetrazione del regime nazionalsocialista cinese nel nostro Paese, sottolineando come sia stata favorita dai vertici istituzionali. Infatti “primi ministri, ministri e una moltitudine di funzionari italiani fin dagli anni Novanta e più intensamente dal 2014 in poi, hanno intrecciato accordi formali e informali con Pechino”.
Un’attività condotta anche in ottica di mercantilismo, ovvero connessa a una politica di neutralità e che poneva l’Italia in posizione di vendere e firmare contratti in tutto il mondo, dunque anche con la Cina, senza alcun vincolo di schieramento geopolitico. Ricorda Carlo Pelanda nel suo articolo che “nel 2014 Roma mise in priorità la competizione con Germania, Francia e Regno Unito per essere parte della Via della Seta e penetrare il mercato asiatico via istituzioni sinocentriche”.
“CINA HA FORTE INFLUENZA IN ITALIA”: ALLARME DEL COPASIR
Nel prosieguo della sua disamina, “La Verità” ha rimarcato che aprire alla Cina ha significato per l’Italia vedersi sottrarre numerose tecnologie innovative elaborate dalle piccole imprese e dalla ricerca universitaria. Inoltre, la Cina “preme su alcuni media, su collaborazioni culturali, vuole collocare centri di ricerca tecnologica in Italia,
eccetera, perché la ritiene il ventre molle dell’alleanza tra democrazie. E ha motivo per ritenerlo, in quanto parecchie aziende sono ormai incastrate o nel mercato o nella proprietà cinese, e queste premono sul governo per
aperture a Pechino”.
In più, afferma Carlo Pelanda, sono numerosi i filocinesi ancora presenti nel sistema politico italiano, basti pensare alla “connivenza esplicita tra il vero leader dei 5 Stelle e l’ambasciata cinese e ai tanti della Sinistra che, pur ora silenziosi, hanno un storia di relazioni opache con Pechino”. E il centrodestra? Ha “molta meno presenza filocinese, perché il potere vero in Italia lo ha sempre avuto la Sinistra ed è stato meno corteggiato dai reclutatori”.