La Cina è riuscita a infiltrarsi in tutti i settori dell’economia britannica. A lanciare l’allarme è la commissione parlamentare per l’intelligence e la sicurezza, che spiega come Pechino rappresenti una minaccia per il Regno Unito. Al tempo stesso, “bacchetta” il governo britannico, in quanto ha sottovalutato i pericoli. L’apparato di intelligence statale cinese ha “preso di mira” la Gran Bretagna e i suoi interessi “in modo prolifico e aggressivo“. Inoltre, sta cercando di controllare i principali asset industriali e dell’energia nucleare civile, dopo aver investito il suo denaro per infiltrarsi anche nelle università. La commissione ha rilevato che la risposta del governo è stata “completamente inadeguata“, avvertendo che bisogna impedire che le preoccupazioni per la sicurezza siano messe in secondo piano dall’opportunismo economico.



È chiaro che la Cina ha approfittato della politica dei governi britannici che si sono succeduti per incrementare i legami economici tra il Regno Unito e la Cina, il che le ha permesso di promuovere i suoi obiettivi commerciali, scientifici e tecnologici e industriali, al fine di ottenere un vantaggio strategico. La Cina ha cercato di controllare o influenzare l’industria e i settori energetici del Regno Unito e, fino alla pandemia di Covid-19, il denaro cinese è stato prontamente accettato dal governo con poche domande“, è scritto nel rapporto di 200 pagine. Ad esempio, Pechino ha usato LinkedIn per cercare di reclutare spie e ha affermato che i delegati cinesi entravano nelle fiere militari per scattare foto di attrezzature sensibili. Inoltre, la Cina sta prendendo di mira le aziende e le organizzazioni accademiche del Regno Unito per ottenere informazioni tecniche o set di dati sensibili. “Il governo sarebbe ingenuo se pensasse che permettere alle aziende cinesi di esercitare un’influenza sui settori del nucleare civile e dell’energia del Regno Unito non significhi cedere il controllo al Partito Comunista Cinese“, si legge ancora nel rapporto.



COME LA CINA SI INFILTRA NELLE UNIVERSITA’ UK

La commissione parlamentare per l’intelligence e la sicurezza ha prove del fatto che alcuni accademici britannici ricevano “tangenti” per non criticare la Cina. Funzionari cinesi si sono avvicinati ai docenti promettendo loro “incentivi professionali” come finanziamenti per le loro ricerche e opportunità di viaggio. Stando a quanto riportato dal Telegraph, tutto questo fa parte del modo in cui le università sono state effettivamente “comprate” dal potere comunista, come viene esposto nel rapporto. Troppe università si affidano alla Cina per i finanziamenti e “chiudono gli occhi di fronte al rischio“, ha rilevato la commissione. Nel frattempo, accademici e studenti stanno affrontando le intimidazioni delle autorità statali cinesi e la commissione ha accusato Pechino di infiltrarsi nelle università per rubare ricerche che potrebbero essere utili ai loro militari. “La Cina è stata aggressiva nelle sue attività di interferenza. È stata particolarmente efficace nell’usare il suo denaro e la sua influenza per penetrare o comprare l’academia al fine di garantire che la sua narrativa internazionale sia avanzata e le critiche soppresse“, dichiara Julian Lewis, presidente della commissione.



Il rapporto ha rivelato che “la Cina non solo cerca di influenzare a livello istituzionale, ma prende di mira anche i singoli accademici che si concentrano sulla Cina, cercando di assicurarsi che agiscano nell’interesse del PCC attraverso incentivi professionali o, se questo non funziona, con l’intimidazione“. Inoltre, usano anche l’accesso ai visti come leva. Anche gli organi studenteschi sono infiltrati. “Una volta stabilitisi nelle istituzioni accademiche, questi studenti sono in grado di identificare ed esfiltrare informazioni, dati e proprietà intellettuale di valore in Cina“, sostiene la commissione. “C’è da chiedersi se le istituzioni accademiche siano consapevoli della minaccia rappresentata da questa collaborazione, soprattutto se si considera che spesso accettano il trasferimento di dati informativi e di proprietà intellettuale come condizione per il finanziamento. Il gran numero di studenti cinesi nelle istituzioni accademiche del Regno Unito che partecipano a ricerche all’avanguardia deve quindi destare preoccupazione, visto l’accesso e le opportunità che vengono loro concesse“, prosegue il rapporto.