La Belt and Road Initiative guida una regione eurasiatica economicamente vivace, con crescenti benefici al mondo. Il presidente Xi Jinping ha sollecitato una maggiore sinergia tra l’iniziativa e l’Unione economica eurasiatica per promuovere la cooperazione Asia-Europa. Alla cerimonia della sessione plenaria del secondo Forum economico eurasiatico dell’Unione economica eurasiatica, il presidente ha ribadito che l’obiettivo finale è “esplorare nuove strade per i Paesi vicini e lontani per raggiungere uno sviluppo comune e aprire un cammino di felicità che giovi al mondo intero”.
Il forum, in modalità online e offline, si è tenuto a Mosca, in Russia, con il tema “integrazione eurasiatica in un mondo multipolare”. L’Unione economica eurasiatica è un’organizzazione internazionale di integrazione economica regionale che ha come membri Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan. Si tratta di partner della Cina nell’ambito della BRI. Per Xi, procedere con la cooperazione Asia-Europa avrà anche un profondo impatto sullo sviluppo globale.
Gli obiettivi
Lo sviluppo della Cina, secondo il China Daily, passa proprio dall’associazione eurasiatica: per Xi Jinping non può essere raggiunto senza la regione eurasiatica. Per il presidente, la sinergia tra la BRI e l’Unione economica eurasiatica dovrebbe essere approfondita in modo che i Paesi lavorino insieme con unità e dedizione in modo da aprire ad un nuovo scenario per una collaborazione tra Asia ed Europa. In occasione del decimo anniversario della BRI, la Cina ospiterà il terzo Belt and Road Forum per la cooperazione internazionale.
Per Xi Jiping, la Cina è pronta a collaborare con i Paesi partecipanti in modo da lavorare allo sviluppo, della cooperazione e del mutuo vantaggio e aprire a nuove opportunità. La BRI ha aumentato il dialogo con i Paesi esteri per diventare una piattaforma di cooperazione internazionale. Sono infatti oltre 3.000 i progetti di cooperazione dal 2013, con un investimento di quasi mille miliardi di dollari in ferrovie, ponti e altre infrastrutture. La portavoce del ministero degli Esteri della Cina Mao Ning ha spiegato che “ad oggi, oltre tre quarti dei Paesi di tutto il mondo hanno aderito a questa iniziativa, che ha generato 420.000 posti di lavoro in questi Paesi e aiutato sempre più paesi accelerare la crescita economica. Tutti questi fruttuosi risultati indicano pienamente che la BRI è un percorso verso uno sviluppo comune“.