La guerra tra Cina e Usa si combatte a colpi di restrizioni alle importazioni di materie prime fondamentali per la produzione di chip e semiconduttori, dopo i limiti imposti dagli Usa al commercio di componenti elettronici cinesi, è arrivata l’ultima risposta da parte di Xi Jinping che ha deciso di controllare l’esportazione verso paesi esteri di Gallio e Germanio, due metalli considerati come di primaria importanza per l’industria non solo tecnologica, anche per quella delle auto elettriche e dei pannelli solari. L’embargo deciso dalla Cina non è specifico per alcune nazioni, ma è chiaro che è rivolto all’occidente ed in particolare al settore aziendale statunitense che ora potrebbe soffrire di una grave crisi per mancanza di questi materiali, che vengono prodotti e venduti per il 94% da Pechino.



Una guerra fredda che da una parte alimenta l’autosufficienza energetica voluta dal governo cinese e dall’altra penalizza diversi settori in tutto il mondo, compresa l’Europa. L’annuncio è stato dato il 3 luglio, con un comunicato che giustifica la decisione “a salvaguardia della sicurezza interna“, ora le critiche sono arrivate soprattutto per questa motivazione, considerata un pretesto per avviare un monopolio sulle materie prime, sfruttando la situazione di  dominio.



Cina limita vendita di Gallio e Germanio, metalli fondamentali per chip e semiconduttori

La Cina ha deciso di limitare l’esportazione di metalli fondamentali per l’industria dei chip come Gallio e Germanio, la restrizione partirà da agosto e potrebbe causare una grave crisi per mancanza di materie prime, di tutte le aziende tecnologiche, automobilistiche e energetiche perchè questi sono elementi chiave impiegati nella produzione di vari prodotti, comprese le auto elettriche. Negli anni Pechino si è assicurato il predominio su queste forniture, diventando il primo importatore globale di metalli per semiconduttori.



In questo modo, come analizzato in un editoriale del Corriere della Sera, ha reso l’occidente e soprattutto gli Stati Uniti, facilmente ricattabili ponendo restrizioni economiche sulla vendita di tali componenti. La corsa all’attività estrattiva in Africa sulla quale la Cina è in netto vantaggio, inoltre,  sta contribuendo a ridisegnare le leadership mondiali industriali, in particolar modo per quanto riguarda i nuovi settori tecnologici e quelli importanti per portare avanti la transizione energetica.