Cina, il caldo record che costringe al lockdown

Questa estate sta facendo registrare in numerosi parti del mondo delle temperature da record, che in alcuni casi hanno toccato e superato picchi che non si registravano da decenni. Uno di questi paesi è la Cina, che sta attraversando un’ondata di caldo fuori dal normale, raggiungendo anche i 41 gradi nel corso dell’ultima settimana. Il servizio meteorologico nazionale ha da poco varato l’allerta rossa per 67 città cinesi nelle quali le temperature potrebbero superare i 40 gradi nelle prossime giornate.



In altre 393 città, sempre in Cina, sono invece previste temperature uguali o superiori ai 35 gradi. Per via del caldo, il governo cinese sembra star varando una sorta di lockdown” climatico per le città in allerta rossa. In queste, è imposto espressamente di “cessare tutte le attività all’aperto”, mentre ai cittadini si richiede anche di “prestare più attenzione alla prevenzione degli incendi”. Non è ancora chiaro per quanto durerà il lockdown, ne quali ripercussioni potrebbe avere, soprattutto considerando che chiudere le persone in casa porterà ad un aumento della richiesta di energia elettrica per alimentare i condizionatori domestici.



Temperature oltre i 41 gradi in Cina: gli effetti del caldo

La Cina, tra tutti i paesi del mondo, è notoriamente quello più densamente popolato e che produce la maggior parte dell’inquinamento globale. Da tempo si è ormai capito che l’eccessivo caldo che sta colpendo quasi tutto il mondo è in larga parte legato proprio all’inquinamento. Questo dovrebbe essere utile per spiegare il fatto che le temperature in Cina siano aumentate in modo molto rapido e marcato nell’ultimo periodo.

Si tratta della seconda ondata di caldo (intesa come tre o più giorni consecutivi di temperature atipiche) che si registra in Cina nell’ultimo mese, mentre la seconda era stata tra il 5 e il 17 luglio. L’effetto dell’eccessivo caldo in Cina pesa anche sulla rete elettrica, sempre più stimolata per poter usare i condizionatori all’interno delle proprie abitazioni, ma anche in uffici e fabbriche. In alcuni comuni è stato necessario spegnere i lampioni per rispondere alla domanda di energia elettrica, mentre in altre è stato deciso un aumento delle tariffe. L’effetto del caldo atipico che si registra in Cina, ovviamente, ricade anche sull’agricoltura e sull’irrigazione dei campi.