La Cina sta affrontando la peggior ondata di covid da quando la pandemia è scoppiata, proprio lì, a inizio 2020. Dopo quasi due anni e mezzo Pechino continua ad attuare la politica del “covid zero”, che sta mostrando il fianco ad una variante, Omicron, altamente contagiosa (ancor più di morbillo e varicella), e che sta dimostrando di poter superare tutte le barriere imposte dall’uomo. E così che da qualche giorno a questa parte la megalopoli di Shanghai, con ben 26 milioni di abitanti e più popolosa di due volte e mezzo rispetto a Wuhan, nonché hub finanziario della stessa Cina e del mondo, si trova in totale lockdown.



Inizialmente si era optato per un blocco parziale della zona orientale e di quella occidentale, ma la diffusione dei casi ha fatto propendere verso una scelta più drastica. I casi registrati mercoledì 6 aprile in quel di Shanghai sono stati circa 20mila, ovviamente un numero minimo se paragonati a quelli che ogni giorno si registrano in Europa e in generale nel mondo occidentale, ma un vero e proprio record in Cina che non aveva mai avuto così “tanti” contagi in un solo giorno.



CINA, LOCKDOWN SHANGHAI: LA TEORIA DEL COMPLOTTO. PECHINO: “DOBBIAMO FERMARE IL VIRUS”

“La prevenzione e il controllo dell’epidemia a Shanghai sono ora nel momento più critico”, ha fatto sapere un funzionario della Commissione Municipale per la Sanità, Wu Qianyu, confermando il proseguo della lina dei “contagi zero”, tra l’altro elogiata la scorsa settimana anche dal presidente cinese, Xi Jinping. Il funzionario ha aggiunto e concluso: “Non possiamo tollerare il minimo rallentamento, e dobbiamo fermare la diffusione dell’epidemia”.

Ma intanto sui social c’è già chi grida al complotto, ed è in particolare la piattaforma Weibo, una sorta di Facebook molto usato dai cinesi, dove gli utenti chiedono maggiore chiarezza, e si stanno facendo diverse domande a cui non trovano risposta. C’è la possibilità che dietro tale lockdown, comunque spropositato, possa nascondersi dell’altro? Magari un nuovo minaccioso virus? E ad alimentare ulteriormente tale tesi, il fatto che il governo degli Stati Uniti abbia invitato i propri funzionari di stanza a Shanghai a lasciare la metropoli in quanto sono state sollevate “preoccupazioni per la sicurezza e il benessere dei cittadini americani a contatto con i funzionari cinesi”. Del resto il covid iniziò proprio così, con una diffusione massiccia ma senza che il governo cinese fornisse in tempo le informazioni basilari sulla minaccia che poi si estese atutto il mondo protraendosi fino ai giorni nostri.