Non è solo la pandemia Covid (e i dubbi sulla sua origine naturale) a far scontrare Stati Uniti e Cina. Ora a preoccupare gli americani è il progresso dei cinesi nel campo delle armi ipersoniche. È stato messo a punto da Pechino un nuovo missile ipersonico e i servizi segreti americani non hanno idea di come sia stato possibile. Il timore è legato anche al fatto che quest’arma ha una capacità nucleare. Ad agosto c’è stata già una prima “esplorazione”: un razzo Lunga Marcia, infatti, ha portato il missile in un’orbita bassa, facendogli compiere un giro attorno alla Terra prima di scendere contro l’obiettivo che era stato stabilito per il test. Ne parla il Financial Times citando una fonte che non usa giri di parole per esprimere lo stato di allerta americano: «Non abbiamo idea di come siano riusciti a compiere un test del genere».
Il bersaglio in quell’occasione è stato mancato di una trentina di chilometri, stando a quanto rilevato proprio in Usa, ma il problema resta sempre il fatto che la Cina, di fronte a questo progresso evidente, possa ulteriormente migliorare il missile.
MISSILE IPERSONICO CINA SPIAZZA USA
Quando parliamo di missili ipersonici ci riferiamo ad ordigni che volano tra le 5 e le 6 volte più veloci del suono, quindi fino a 6.200 chilometri all’ora. Per quanto riguarda, dunque, le armi strategiche, siamo ormai alla seconda generazione. Queste nascono con l’obiettivo di privare gli avversari del tempo di reazione e di perforare le difese anti-missile. Mentre i missili balistici si alzano a quote altissime con una traiettoria ad arco rientrando nell’atmosfera e piombando verso l’obiettivo, quelli ipersonici volano ad altitudini inferiori, ma raggiungono il bersaglio molto più rapidamente. Inoltre, sono anche in grado di cambiare rotta, aspetto che conferisce imprevedibilità. In virtù delle sue caratteristiche, questi missili possono battere sul temo i sistemi radar che allertano i missili anti-missile. Stando a quanto riportato dal Financial Times, quest’arma cinese sarebbe in grado di volare sopra il Polo Sud. Si tratta di un’altro particolare che preoccupa, perché la difesa del Pentagono è concentrata sulla rotta del Polo Nord. Le fonti citate dal quotidiano ritengono quindi che il quadro strategico possa essere «destabilizzato» dal completamento dello sviluppo di questo sistema.
“PREOCCUPATI DA CAPACITÀ MILITARI CINA”
Il portavoce del Pentagono John Kirby non ha nascosto i timori: «Siamo preoccupati dalle capacità militari di Pechino che aggravano le tensioni in Asia e nel mondo, questo è il motivo per il quale abbiamo definito la Cina la nostra sfida numero uno». Queste le parole riportate dal Financial Times, che ha raccolto anche la prima reazione cinese, arrivata dall’ambasciata a Washington. «La nostra strategia è sempre stata difensiva, non abbiamo piani militari globali come gli Stati Uniti e non abbiamo interesse a impegnarci in una corsa alle armi. L’America fabbrica scuse per creare “la minaccia cinese” e giustificare la sua spesa militare». In Usa, infatti, non restano a guardare, perché a settembre è stata annunciata la sperimentazione di Hawc (Hypersonic Air-breathing Weapon Concept), un missile ipersonico con un suo jet autonomo. Sullo sfondo c’è la Russia che a luglio aveva provato con successo il missile da crociera ipersonico Zircon (ed è al lavoro da anni), ma recentemente sono scesi in campo anche i nordcoreani, che hanno annunciato di aver lanciato il loro primo missile ipersonico.