CINA ANNUNCIA CHE PRENDERÀ TAIWAN

Non è da oggi che la Cina considera il “dossier Taiwan” come un affare solamente cinese, ma è passato colpevolmente “sotto traccia” il messaggio lanciato con durezza dal portavoce del Ministero della Difesa di Pechino venerdì scorso in conferenza stampa.

«Nessuno e nessuna forza può fermare Pechino da una riunificazione nazionale completa con Taiwan», è la risposta secca del colonnello Tan Kefei, portavoce del Ministero della Difesa di Xi Jinping, alla domanda sulle recenti dichiarazioni del Governo d’Australia in merito al futuro di Taipei. Il Ministro della Difesa di Canberra, Peter Dutton, aveva infatti spiegato in precedenza quanto fosse inconcepibile pensare di non unirsi agli Stati Uniti se Washington decidesse di difendere Taiwan. La Cina non ci sta e fa pesare tutta la sua potenza geopolitica: «La questione di Taiwan è un affare puramente interno della Cina», ha tuonato Tan, ribadendo subito dopo in conferenza stampa «Nessuno e nessuna forza può fermare Pechino da una riunificazione nazionale completa. Chiunque tenti di farlo alla fine subirà le peggiori conseguenze».



OCCIDENTE IN ANSIA PER LE MOSSE DELLA CINA SU TAIPEI

La sfida diplomatica a distanza tra Cina e Australia sul fronte Taiwan è solo il possibile “prodromo” di quanto potrebbe avvenire se realmente Pechino scendesse in guerra per “annettere” Taipei dopo averlo minacciato per anni. L’inevitabile e ovvio paragone tra Russia-Ucraina non fa che rendere ancora più tesi i rapporti internazionali sul fronte Taiwan: Paese strategico e profondamente anti-cinese, Taipei teme l’invasione come sorta di “accordo” messo in campo tra Xi e Putin all’inizio del 2022 e pure l’Occidente si trova nella difficilissima situazione di potenziale scontro a distanza con il principale partner economico mondiale. Biden ha sostenuto l’indipendenza di Taiwan, consegnando armi e sostegno geopolitico anche se non ha finora legato in maniera vincolante un’aggressione cinese sull’isola ad una risposta convinta della Nato: l’ex segretario di Stato americano Mike Pompeo contesta aspramente la mossa poco “coraggiosa” della Casa Bianca e rilancia a Fox News, «la Cina sta osservando come gli Stati Uniti gestiscono la guerra in corso in Ucraina, affermando che se Washington non aiuterà gli ucraini e poi i taiwanesi a prepararsi a difendere il loro paese, questo non farà che incoraggiare». Di recente, nel rapporto di Taipei sulle possibili implicazioni della guerra in Ucraina per la sicurezza dell’isola-Stato, si legge «Il governo della Cina considera prioritario garantire la stabilità dell’ambiente domestico e internazionale prima del 20mo Congresso nazionale del Partito e dunque non alimenterà le tensioni a breve termine con Taiwan». Ma i timori per i prossimi mesi restano intatti con l’evoluzione dello scontro internazionale che potrebbe portare a conseguenze incalcolabili non solo per l’Ucraina ma anche per Taiwan e, più tangenzialmente, anche Sud Corea e Giappone. La Premier Tsai Ing-wen ha ordinato intensivi addestramenti militari per prepararsi al peggio, con riservisti richiamati sotto leva.



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