Cina, lavoratori dell’azienda Foxcomm in protesta

In Cina impazzano le proteste nello stabilimento Foxconn di Zhengzhou, dove producono iPhone. Come si vede nelle immagini circolate sui social media cinesi come Weibo e sui media internazionali, un folto gruppo di lavoratori ha iniziato a marciare per strada di fronte a una fila di persone in tute ignifughe e ai poliziotti antisommossa. L’impianto, il più grande assemblatore al mondo di iPhone della Apple, nelle scorse settimane ha visto fuggire in massa i lavoratori che hanno deciso di non sottoporsi al lockdown anti-Covid.



Non è ancora ben chiara la motivazione delle proteste. L’insurrezione nella fabbrica cinese potrebbe essere legata al bando della maxi-assunzione di 100.000 persone da parte di Foxconn. Come è stato riferito infatti dai media ufficiali cinesi, per soddisfare la domanda e le spedizioni di iPhone 14 in vista delle tante richieste nel periodo natalizio e in vista del 2023, l’azienda aveva deciso di assumere nuovo personale.



Cina, proteste nell’azienda Foxcomm: il motivo

Le proteste in Cina all’interno dello stabilimento Foxconn di Zhengzhou potrebbero essere legate alle nuove assunzioni. Infatti ai neo-assunti sarebbero stati assicurati alloggio e lavoro separati rispetto ai dipendenti dell’impianto già inseriti. Questo con lo scopo di scongiurare i contagi. Questo avrebbe fatto crescere il malcontento all’interno dell’azienda, dando il via alle proteste.

In un video pubblicato ci sono dozzine di lavoratori che di notte affrontano una fila di agenti di polizia e un veicolo della polizia con luci lampeggianti, urlando: “Difendiamo i nostri diritti, difendiamo i nostri diritti”. L’hashtag ‘Foxconn Riots’ sul social network Weibo è stato censurato dal regime mentre sono sfuggiti alcuni post relativi alle proteste della mega fabbrica di Zhengzhou, di proprietà della Foxconn. Visto l’aumento dei contagi, l’azienda ha deciso di imporre un nuovo lockdown e di istituire incentivi e bonus per evitare la fuga di massa dei dipendenti.