La Cina è in corsa da tempo per ridurre le emissioni di Co2, e gli investimenti stanno dando ottimi risultati. Tanto che secondo le stime, il paese potrebbe raggiungere la neutralità entro il 2025 molto prima del traguardo fissato dall’Europa per le stesse finalità. A questo contribuirà soprattutto il completamento del più grande parco di energia solare al mondo, costruito per volere del governo di Pechino al fine di produrre energia pulita e rinnovabile, utile alla sostituzione di fonti provenienti dai combustibili fossili. Un netto cambio di tendenza rispetto al passato che vedeva la Cina come uno dei paesi più inquinanti al mondo.



Ora invece l’obiettivo è quello di accelerare sulla tabella di marcia per aumentare la supremazia anche nel campo della green economy e delle energie alternative. Uno dei principali punti chiave sarà la trasformazione delle industrie produttrici di batterie per auto elettriche alimentate esclusivamente da fonti rinnovabili, per esportare prodotti più competitivi e che rispondano alle nuove esigenze di mercato.



Le industrie cinesi puntano alla cerificazione sulla neutralità Co2 per evitare i dazi sulle importazioni della Carbon Tax Eu

Il quotidiano The Guardian ha pubblicato un approfondimento sulle nuove strategie cinesi che puntano a far diventare il paese leader nella transizione energetica e nella decarbonizzazione. Dopo aver analizzato la tendenza globale, il governo di Xi Jinping vuole essere al passo coi tempi per non restare indietro. Gli sforzi che si stanno compiendo nella trasformazione industriale e nel settore delle rinnovabili eviteranno infatti una penalizzazione nel commercio dovuta agli standard green richiesti per le importazioni di merci verso l’Occidente.



Per questo l’ultima conquista sarà il raggiungimento della neutralità anche nell’industria tech e in quella del settore auto elettriche. Quest’ultimo sicuramente in ripresa grazie alle certificazioni green sulla produzione ad emissioni zero che eviteranno le sanzioni e i dazi che l’Europa prevede di introdurre alle importazioni che non rispetteranno le nuove norme della Carbon Tax.