La Cina avrebbe ricevuto alcuni dati sensibili sulle truppe UK, secondo quanto riferito dal tabloid britannico “The Sun”. Più dettagliatamente, “Pinnacle”, un’azienda finanziata dal Paese del Dragone, avrebbe avuto accesso alle informazioni personali di tutti i soldati del Regno Unito per via di un errore in termini di sicurezza. Il Ministero della Difesa ha firmato un accordo con il gestore delle strutture “Pinnacle Group”, nonostante il magnate cinese Terrence Tsang sia il maggiore investitore della società, per “snellire e risolvere” i reclami delle truppe sugli alloggi.



Il punto è che, come ha rilevato “The Sun”, “le aziende cinesi sono tenute per legge a trasmettere i dati al partito comunista su richiesta” e Tsang, 47enne avente legami con numerose aziende cinesi, è stato nominato nel consiglio di amministrazione di Pinnacle nell’agosto 2021, a pochi giorni di distanza dalla comunicazione dell’avvenuta ratifica dell’intesa. Secondo alcuni addetti ai lavori, i contratti di alloggio “consentivano al personale di Pinnacle di vedere dove vivevano soldati, marinai e aviatori”.



LA CINA HA RICEVUTO DATI TRUPPE UK? MINISTERO DELLA DIFESA BRITANNICO: “SICUREZZA GARANTITA”

Un rapporto dei parlamentari britannici ha avvertito che le imprese cinesi e la Cina in quanto stato sono “inestricabilmente legati” fra di loro, evidenziando come la sicurezza UK sia a serio rischio. Tuttavia, il Ministero della Difesa, guidato dal Segretario alla Difesa Ben Wallace, ha voluto rassicurare tutti, come riferito da “The Sun”: “Prendiamo molto sul serio la sicurezza delle informazioni e tutto il personale di ‘Pinnacle’ che lavora al contratto ha sede nel Regno Unito e ha ottenuto le relative autorizzazioni di sicurezza. Il contratto è stato assegnato attraverso il processo governativo approvato”.



L’azienda “Pinnacle” è controllata in maggioranza dalla holding “Tstar Pinnacle”, che indica Tsang come l’unica persona avente un “controllo significativo”, ma dal suo canto ha dichiarato che “gli azionisti e gli investitori non hanno categoricamente accesso ai dati personali”.