In Cina il Governo sta promuovendo le figure degli “Shangrao Vigilantes”, ovvero dei volontari che supportano la polizia locale con delle attività di “integrazione”. In queste settimane, come riportato da ChinaFile, sono apparsi in diversi luoghi: nelle scuole, in spiaggia, in strada e persino nei palazzi, sempre con l’obiettivo di controllare che non ci siano imprevisti. La causa, secondo quanto viene spiegato dalle fonti ufficiali, è nobile, ad esempio verificare che nessun bambino marini gli istituti oppure che i bagnanti non anneghino, ma anche semplicemente fermare le liti tra i condomini o nel traffico. In realtà dietro potrebbe celarsi molto di più.



La sensazione infatti è che l’esecutivo cinese voglia ulteriormente aumentare la sorveglianza e il controllo della popolazione, sfruttando i concittadini stessi. “Le milizie aziendali potrebbero aiutare il Partito comunista a reprimere i disordini sociali come le proteste dei consumatori e gli scioperi dei dipendenti (che sono aumentati a dismisura di recente, ndr)”, così l’analista Neil Thomas ha lanciato l’allarme. 



Il progetto degli “Shangrao Vigilantes” in Cina

Il progetto del Governo di Xi Jinping che ha portato in giro per la Cina gli “Shangrao Vigilantes” non è del tutto inedito. Già negli anni ’60 infatti Mao aveva mobilitato la popolazione per combattere i nemici interni, con molte persone che si erano ritrovate a denunciare persino i loro stessi familiari. Adesso sembra che si stia usando una tecnica simile, anche se mascherata dalla necessità di valorizzare il monitoraggio reciproco a favore della sicurezza.

I giovani e non solo che stanno aderendo alla causa sono numerosi e si mostrano fieri in un video pubblicato dallo Stato. Nella immagini i protagonisti appaiono prima in abiti da civili, con t-shirt e pantaloncini, poi con una divisa nera mentre camminano a testa alta. Il messaggio promozionale esalta il loro “spirito volontario di governo comunitario, giustizia, coraggio e dedizione”.