La scoperta di un nuovo virus dal potenziale pandemico in Cina mette in allarme il mondo intero e sono esponenti di rilievo della comunità scientifica come Giorgio Palù, già presidente delle società italiana ed europea di virologia, a mettere in guardia avvertendo che se il patogeno “passasse in maniera massiva all’uomo, troverebbe un’umanità scoperta. Non abbiamo anticorpi contro questo virus. Serve agire subito per trovare un vaccino o dei farmaci”. Leggendo le parole di Palù, intervistato dall’Adnkronos, non c’è da stare sereni: il nuovo virus, dice l’esperto, “riconosce il recettore umano, è in grado di infettare le cellule umane e infetta anche il furetto, modello di trasmissione all’uomo: sappiamo da 90 anni che i virus che infettano il furetto sono in grado di infettare anche l’uomo. I ricercatori hanno anche trovato che alcune persone che badavano all’allevamento dei maiali studiato hanno sviluppato anticorpi contro questo nuovo virus. Il che significa che è già passato all’uomo”. Ultimo elemento da non sottovalutare “è che gli anticorpi H1N1 del virus pandemico del 2009 non riconoscono questo nuovo virus. E quindi non sono in grado di neutralizzarlo”. (agg. di Dario D’Angelo)



NUOVO VIRUS CINA “IN GRADO DI INFETTARE L’UOMO”

Alcune testate giornalistiche italiane stanno riportando in questi minuti le parole dell’epidemiologa italiana Stefania Salmaso circa il nuovo virus potenzialmente pandemico scoperto in Cina. “La scoperta del nuovo virus è un risultato della sorveglianza che da anni si conduce in diverse parti del mondo, compresa l’Italia – ha dichiarato la diretta interessata –. La cosa interessante è che, mentre i ceppi in circolazione cambiano continuamente, il nuovo virus trovato nei maiali ha preso piede dal 2016 e il suo genoma contiene elementi che lo hanno reso in grado di infettare l’uomo”. Si tratta di un’allerta che riporta l’umanità ai piani pandemici elaborati nel 2006 e nel 2009 e all’importanza di avere un aggiornamento degli stessi. “Questa volta – ha concluso l’esperta – non ci sono più scuse per rimandare l’aggiornamento di un piano pandemico condiviso”. Il mondo deve prepararsi a vivere una nuova pandemia? (aggiornamento di Alessandro Nidi)



CINA, SCOPERTO NUOVO VIRUS SIMILE ALLA SUINA

Con mezzo mondo in ginocchio per il coronavirus, un’altra notizia inquietante arriva dalla Cina: è stato infatti scoperto un nuovo virus, molto simile a quello che provocò la pandemia di influenza suina (H1N1) nel 2009, dal “potenziale pandemico“. A riportarlo è la Bbc, citando uno studio realizzato dalle Università agrarie di Pechino e Shandong e dai Centri cinesi per il controllo delle malattie, pubblicato oggi sulla rivista specializzata Proceedings of the National Academy of Sciences. Sebbene il nuovo virus, isolato sui maiali, secondo i ricercatori non infetterebbe l’uomo, il timore è che possa mutare compiendo il cosiddetto “salto di specie” dando così vita ad una nuova emergenza di stampo globale. A maggior ragione dopo l’esperienza del coronavirus, il virus in questione verrà monitorato nei prossimi mesi: d’altronde così come per il SARS-CoV-2, trattandosi di un patogeno nuovo la popolazione avrebbe poca o nessuna immunità.



CINA, SCOPERTO NUOVO VIRUS “POTENZIALMENTE PANDEMICO”

Il nuovo virus isolato in Cina, ribattezzato dagli scienziati G4 EA H1N1, fino ad oggi non ha rappresentato una grande minaccia visto che negli ultimi 4 anni risultano infettate solo due persone. Il professor Kin-Chow Chang, della Nottingham University nel Regno Unito, e i  suoi colleghi che hanno osservato il caso dicono però che il virus non può essere sottovalutato: “In questo momento siamo distratti dal Coronavirus, giustamente. Ma non dobbiamo perdere di vista nuovi nuovi virus potenzialmente pericolosi”. Sentito dalla Bbc, lo scienziato ha precisato che “anche se il virus non rappresenta al momento un pericolo reale non dovremmo ignorarlo”. Il ricercatore Robert Webster e alcuni studiosi hanno tenuto a non alimentare inutili allarmismi sottolineando che lo studio è “un gioco di ipotesi. Semplicemente non sappiamo che si verificherà una pandemia fino a quando non accadrà”. Nell’articolo in ogni caso si rimarca che “tutte queste prove indicano che il virus G4 EA H1N1 è un problema crescente negli allevamenti di suini e che la sua diffusione in questi animali aumenta inevitabilmente la loro esposizione agli esseri umani”.