In Cina continua a calare la natalità. Lo stesso Xi Jinping in persona ha sollecitato il “popolo cinese a coltivare attivamente una nuova cultura del matrimonio e della maternità” lo scorso ottobre. Un appello, quello del presidente, a sconfiggere la depressione demografica. A Pechino e dintorni, infatti, nascono sempre meno bambini: 10 milioni nel 2022, 9,02 milioni nel 2023. Il confronto con il passato mostra un quadro incredibilmente preoccupante: nel 2012 i neonati erano stati 16 milioni. Ma quali sono le cause che portano i cinesi a fare sempre meno figli? Il think tank cinese YuWa Population Research spiega che la causa della denatalità è il costo troppo alto dell’istruzione, dall’asilo all’università.



Crescere un figlio in Cina, fino all’età di 18 anni, costa circa 6,3 volte il Pil pro-capite contro 2,08 volte il Pil pro-capite in Australia, 2,24 volte in Francia, 4,11 volte negli Stati Uniti e 4,26 volte in Giappone, sottolinea Avvenire. Pechino è seconda solamente alla Corea del Sud, Paese nel quale l’attenzione all’istruzione dei figli è altissima. Aspetto economico ma non soltanto: in Cina si fanno sempre meno figli anche per via dell’ambiente sociale “non favorevole alla fertilità delle donne”. Questo a sua volta ha conseguenze sulla “disponibilità media alla fertilità delle donne cinesi”. Come spiega Reuters, nel 2023 il tasso di fertilità del Paese asiatico è stato pari a 1, uno dei più bassi al mondo.



Cina, la popolazione diminuisce ancora: sempre meno figli

In Cina c’è una forte disparità di genere: le donne sono molto penalizzate, soprattutto dopo un parto. Le madri “subiscono una netta riduzione di ore lavorative quando si prendono cura dei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni e fronteggiano una perdita salariale stimata di 63mila yuan (8.700 dollari)” spiega il YuWa Population Research. La soluzione passerebbe “dall’erogazione di sussidi a servizi di assistenza all’infanzia più ampi, dalla parità per il congedo di maternità e di paternità alla possibilità di ricorrere e tate straniere, fino a una maggiore flessibilità sui luoghi di lavoro”.



L’andamento non è però incoraggiante: nel 2023 la Cina ha visto diminuire i propri abitanti di 2,03 milioni fino ad arrivare a 1,409 miliardi. Il dato è ben al di sopra del calo demografico di 850mila unità registrato nel 2022, dopo il Covid, quando gli effetti della pandemia erano ancora fortissimi sulla popolazione cinese. Crolla anche il numero di matrimoni: nel 2022 sono stati 6,8 milioni, una diminuzione del 10,5% rispetto al 2021, spiega Avvenire. “Se l’attuale tasso di fertilità estremamente basso non può essere migliorato, la popolazione cinese diminuirà rapidamente e invecchierà, il che avrà un grave impatto negativo sull’innovazione e sulla forza nazionale complessiva” conclude il rapporto.