Quello che riguarda il famosissimo – almeno sul territorio del Dragone – economista Zhu Hengpeng è l’ennesimo mistero che ruota attorno alla Cina guidata da Xi Jinping in cui il dissenso non sembra essere particolarmente apprezzato, seppur nessuno lo dica apertamente e nel quale aumentano sempre di più le misteriose sparizioni di figure di spicco nella società: l’ultimissimo caso – del quale vi avevamo già parlato all’epoca – aveva interessato l’ex ministro degli Esteri Qin Gang, improvvisamente sollevato dal suo incarico governativo, eliminato da ogni sito ufficiale in cui era citato e – appunto – sparito misteriosamente nel nulla senza lasciare alcuna traccia.



Un copione che ora si ripete identico con Zhu Hengpeng, che fino a qualche mese fa – a maggio avrebbe dovuto prendere parte ad un evento del Center for Industrial Development and Environmental Governance al quale non si è mai presentato – era tra gli economisti più importanti della Cina: di punto in bianco chiunque lo conoscesse ha perso ogni tipo di contatto con lui ed ad oggi oltre a risultare irreperibile non è chiaro neppure che fine abbia fatto; mentre ogni riferimento alla sua persona presente sui siti governativi è stato cancellato in una sorta di oblio forzato in cui non compare neppure tra gli ex collaboratori.



Cina, cosa è successo all’economista Zhu Hengpeng: qualcuno dice che avrebbe osato criticare Xi Jinping

Come ogni mistero – però -, forse una spiegazione alla sparizione di Zhu Hengpeng c’è e – secondo alcuni, ma è importante sottolineare che si tratterebbe solamente di voci – andrebbe ricercata in una serie di messaggi che l’economista ha scritto ad alcuni colleghi su WeChat (che in Cina è un po’ come se fosse WhatsApp, ma molto più utilizzato) in cui avrebbe criticato direttamente il presidente Xi Jinping arrivando addirittura a definirlo un “mortale” soggetto – come tutti – all’invecchiamento e alla morte.



Ma è anche vero che quelle su Zhu Hengpeng sono solamente voci e che probabilmente non avremo mai una spiegazione ufficiale su quello che gli è capitato, così come da oltre un anno non ce l’abbiamo sul destino dell’ex ministro citato in apertura; il tutto in una nazione in cui molto difficilmente le autorità collaboreranno attivamente con la famiglia per scoprire la verità, probabilmente – chissà – anche loro sotto la spinta della mano del Dragone.