La Cina con l’evento commemorativo dei 10 anni dall’avvio della nuova Via della Seta, chiamata ufficialmente Belt and Road Initiative, ha voluto ancora una volta presentare al mondo il suo piano infrastrutturale globale che mira a nuove vie per il commercio, aperte soprattutto verso il Sud globale. Tra chi crede che l’iniziativa sia, in realtà, un mezzo flop, e chi ne vede pregi e vantaggi, appare chiaro che Pechino con la BRI sta espandendo il suo potere diplomatico ed economico.



Il contesto geopolitico in cui la Cina ha deciso di celebrare l’anniversario della BRI, però, è tutt’altro che tranquillo con la guerra in Ucraina che continua incessantemente e la crisi a Gaza che peggiora di giorno in giorno. Ma dove c’è un problema globale, secondo un’analisi del quotidiano Domani il leader cinese vede un’opportunità e mentre la Russia rimane impantanata in Ucraina, le sottrae progressivamente l’influenza, tanto in Asia quanto nel Medio Oriente, dove la nuova crisi tra Israele e Hamas ha aperto tutta una nuova serie di possibili vantaggi diplomatici, ovviamente a vantaggio della Cina.



Cina e Russia contro l’egemonia USA

Così, guadagnando terreno da un lato e dall’altro, la Cina si conferma ancora una volta tra le economie più ricche del pianeta, assieme alla Russia e agli USA. Ma se dal lato americano vi è un’aperta “battaglia” tra governi, lo stesso non vale per Mosca, che nell’ultimo anno e mezzo, dallo scoppio della guerra in Ucraina, ha migliorato notevolmente i rapporti con Pechino, gettando le fondamenta per un’alleanza che è destinata a segnare i prossimi decenni globali.

Dopo l’invasione russa, infatti, la Cina non condannò apertamente Putin, schierandosi dunque con l’occidente e con gli USA, preferendo una via più diplomatica che ha reso Mosca il suo principale partner commerciale. Similmente, dopo lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, il governo cinese si è nuovamente schierato in opposizione agli USA, non condannando i terroristi e chiedendo il riconoscimento della Palestina. Così facendo la Cina è riuscita a garantirsi il favore del Medio Oriente, sempre critico con Israele, aprendo la strada all’espansione dell’alleanza Brics, rilanciata negli ultimi mesi proprio da Xi Jinping e Vladimir Putin. Tutto questo, ovviamente, tanto per allargare la sua regione di influenza, quanto per sottrarre alleati agli USA, al punto che a breve si potrebbe assistere nuovamente ad una divisione netta del mondo in due fazioni, nell’auspicio che non vi siano muri a sancirla.