La Cina sta utilizzando l’intelligenza artificiale per rubare la tecnologia americana e i dati delle persone: a dimostrarlo è l’ultima indagine del Congresso. L’allarme lanciato giovedì dalla Commissione Giustizia della Camera fa seguito a un importante avvertimento lanciato questa settimana da diversi Paesi secondo cui i leader tecnologici statunitensi dovrebbero tenere gli occhi ben aperti per il furto tecnologico da parte della Cina. Non si tratta di certo di una novità: non è nuova la preoccupazione per i funzionari statunitensi, ma il deputato Darrell Issa ha esortato le persone a prepararsi per un mondo in cui potenti saranno in grado di anticipare ogni mossa, spiega il Washington Times.



“Una delle attività chiave che vediamo intraprendere dal governo cinese è, infatti, l’uso predittivo dell’intelligenza artificiale sia per rubare la proprietà intellettuale reale sia anche per insabbiare e di fatto negare ai veri inventori la loro proprietà intellettuale” ha affermato Issa. L’indagine è stata condotta sulla proprietà intellettuale del Comitato giudiziario e ha sollecitato il contributo di ex funzionari dell’intelligence americana, tra cui l’ex ufficiale della CIA William C. Hannas. Il signor Hannas, ora analista presso la Georgetown University, ha spiegato alla sottocommissione di aver creato un programma per l’agenzia di spionaggio per monitorare i trasferimenti tecnologici della Cina.



Cina userà l’intelligenza artificiale per exploit informatici

L’ex ufficiale della CIA William C. Hannas ha affermato che i programmi di trasferimento tecnologico del potere comunista cinese affondano le loro radici nel 1956 e stanno diventando sempre più pericolosi con l’avvento dell’intelligenza artificiale. “La Cina presto, se non l’ha già fatto, utilizzerà l’intelligenza artificiale per exploit informatici per promuovere la sua agenda di trasferimenti, un matrimonio empio in cui i progressi dell’uno promuovono il progresso dell’altro, moltiplicando le minacce esistenti per la sicurezza degli Stati Uniti e degli alleati”, ha affermato Hannas.



Il direttore dell’FBI Christopher A. Wray ha ospitato in California i direttori dell’intelligence di Australia, Gran Bretagna, Canada e Nuova Zelanda per discutere della minaccia del furto cinese dell’innovazione tecnologica. L’incontro è stato il primo evento pubblico insieme dei capi dell’intelligence. Per Wray, il Partito Comunista Cinese prevede di utilizzare l’intelligenza artificiale rubata per rafforzare i propri sforzi di hacking. Parole confermate anche dal deputato Hank Johnson, democratico della Georgia, che ha affermato che l’intelligenza artificiale sta aumentando la capacità della Cina di condurre intrusioni sofisticate che penetrano nei dipartimenti federali, nelle basi militari e nelle imprese a livello nazionale, spiega il Washington Times.