Prima del nuovo vertice sulla democrazia organizzato dagli Stati Uniti (Cina non invitata, ndr) il regime di Pechino si scaglia contro il nemico americano sia sul fronte geopolitico che su quello sportivo (con le Olimpiadi Invernali di Pechino ormai alle porte). Il summit avvenuto in video conferenza delle scorse settimane, seppur avvenuto in clima cordiale tra i due leader Biden e Xi, non ha affatto risolto le profonde distanze e spaccature che intercorrono tra le due principali superpotenze mondiali.



In questi ultimi giorni la Cina ha lanciato una durissima campagna mediatica per screditare la democrazia americana e il suo Presidente Joe Biden: «democrazia Usa? Un gioco di politica monetaria, governo di pochi su molti», attaccano i media ufficiali del regime. Fa specie che dalla dittatura comunista-socialista cinese si sollevino temi come libertà di stampa, democrazia e quant’altro, tanto che diversi osservatori internazionali hanno contestato la presa di posizione di Pechino, ricordando come nel sistema di governo cinese «non è consentita l’opposizione politica al partito comunista al potere» (“Guardian”, 7 dicembre 2021). Lo scorso Il 4 dicembre, il Partito di Pechino ha pubblicato un lungo documento intitolato “Cina: la democrazia che funziona”, affermando come il modello di governo a partito unico cinese sia «il modello migliore di una democrazia a processo completo»: la «democrazia socialista con caratteristiche cinesi» è la migliore forma di potere.



CAOS OLIMPIADI: USA “NON VENIAMO”, CINA “LA PAGHERETE”

A pesare sull’ira della Cina la presenza nel summit del 9-10 dicembre sulla democrazia i rappresentanti di Taiwan, territorio considerato da Pechino come proprio: l’agenzia di stampa statale Xinhua ha pubblicato un report del Ministero degli Esteri circa lo stato della democrazia degli Stati Uniti. «Carenze e l’abuso della democrazia Usa» ma anche «danno di esportare tale democrazia», fino a «Gli Stati Uniti sono lontani dall’essere un ‘faro di democrazia’ e non hanno nulla che valga la pena mettersi in mostra data la caotica società americana». A rendere ancora più incandescente la situazione sull’asse Pechino-Washington la decisione del Governo americano di boicottare con i propri rappresentanti le Olimpiadi Invernali 2022 in Cina: «un riflesso di mentalità da guerra fredda» ha prontamente fatto sapere lo Stato guidato da Xi Jinping, «Il cosiddetto ‘boicottaggio diplomatico’ da parte degli Stati Uniti è una farsa politica autodiretta. Olimpiadi e Paralimpiadi sono il raduno per atleti e appassionati di sport invernali di tutto il mondo. Sono loro il successo dei Giochi, non la presenza di un pugno di funzionari di governo dei Paesi», si legge nel report consegnato dal portavoce della Missione cinese all’ONU. Da ultimo, la Cina minaccia gli Stati Uniti per la «violazione della neutralità politica nello sport» e conclude dicendo che Biden “pagherà caro” questo boicottaggio, «Questo approccio non troverà sostegno ed è destinato a fallire, rendendo Washington solo più isolata, in opposizione alla tendenza dei tempi e alla stragrande maggioranza dei Paesi e delle persone in tutto il mondo», conclude la nota alle Nazioni Unite.

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