Annunciando, il 6 gennaio, il successo del test di un chip 6G con una velocità senza precedenti di 206,25 gigabit al secondo, il laboratorio Purple Mountain Laboratories è al centro dei piani di Pechino in questo settore.  

Situato a Nanchino, il laboratorio, che opera in stretta collaborazione con il Partito comunista cinese (Pcc), è guidato dal team di You Xiaohu, professore alla Southeast University di Nanchino e anche segretario generale del Future Mobile Communications Forum, una Ong nata nel 2005 per rilanciare le sinergie tra gli operatori di telecomunicazioni e il mondo dell’università e della ricerca.



You Xiaohu è professionalmente legato a Liu Yunjie, considerato il padre della rete Internet in Cina e vicepresidente, dal 2000, del colosso statale delle comunicazioni China United Network Communications Group Co. (China Unicom), con sede a Pechino, e a Wu Jiangxing, esperto di cybercrime e comunicazioni navali e satellitari dell’Information Engineering University (Ieu), l’unità creata all’interno della Strategic Support Force (Ssf) del People’s Liberation Army (Pla), nel 2017, a Zhengzhou nella provincia di Henan per addestrare ufficiali dell’intelligence e gestire operazioni informatiche offensive.



You Xiaohu è lo scienziato che colma il divario tra le esigenze del partito e le capacità del mondo accademico. In termini di funzionalità della rete internet, gli obiettivi del presidente Xi Jinping sono molto chiari: unire lo spazio informativo e le esigenze fisiche, rispondendo alle priorità della Ssf, questo nuovo ramo del Pla creato nel 2015 per assistere le componenti di terra, aeree, navali e nucleari dell’esercito nelle loro operazioni informatiche.

Posizionamento ad alta precisione, connessione di lunga data con aree remote di terra o mare e sicurezza informatica sono le aree in cui You Xiaohu ha affermato che il 6G sembra più promettente. Ciò che giustifica l’interesse dell’esercito e del Partito a sviluppare il proprio potenziale al massimo e, se possibile, più rapidamente dei concorrenti.



Per recuperare il ritardo con i piani di sviluppo del 6G negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa, Purple Mountain Laboratories ha scommesso su una serie di collaborazioni di punta, in Cina e all’estero.

Nonostante il comunicato ufficiale indichi che il brillante risultato è stato ottenuto grazie al supporto del colosso delle telecomunicazioni China Mobile e della Fudan University, Shanghai, senza aggiungere ulteriori dettagli, il laboratorio lavora da agosto 2018 sotto la supervisione di un team composto da scienziati della School of Cyber Science and Engineering collegata alla Southeast University e al Jiangsu Future Network Innovation Research Institute di Nanchino e all’Information Engineering University di Zhengzhou. Inoltre, il laboratorio ha legami molto consolidati con le università di Nanchino, Zhejiang e ShanghaiTech.

Circa il 40% dei progetti in corso sono realizzati in collaborazione con istituzioni straniere come, negli Stati Uniti, il centro nucleare Argonne National Laboratory e la Northern Illinois University, due strutture con sede vicino a Chicago e l’Università di Notre Dame (Indiana), ma anche con le loro controparti ad Anversa (Belgio) e Tubinga (Germania), in Europa. La competizione con gli Usa dunque non solo non diminuisce sul fronte dell’innovazione tecnologica, ma al contrario aumenta.