Il rischio di guerra ad ampio raggio tra Cina e Stati Uniti non è più solo uno “spauracchio” da film complottista su possibili “Terze guerre mondiali”: dopo gli scontri aperti su Taiwan, Corea del Nord, pandemia Covid-19 e commercio, il grado di rapporti tra le due vere superpotenze mondiali è ormai sceso ai minimi storici.
E così le ultime prove fotografiche mostrate dallo Us Naval Institute mostrano immagini satellitari acquano inequivocabili: stando ai militari americani, la Cina sta utilizzando una copia di una portaerei Usa e di 2 cacciatorpedinieri per il test di missili balistici in un’area deserta del Paese comunista. Il tutto nei giorni in cui viene convocato in Cina il plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista, dove è attesa in Oriente la “risoluzione storica” sui 100 anni di storia dell’attuale partito, un modo simbolico per consolidare ancora di più Xi Jinping come unico vero leader anche della “prossima era”, come se non più di Mao Tzedong
L’INCONTRO VIRTUALE TRA XI E BIDEN: ECCO QUANDO
«La Cina è pronta a lavorare con gli Stati Uniti sulla base del rispetto reciproco e per gestire le divergenze tra le due grandi economie mondiali in modo da riportare le relazioni sul “binario corretto” della cooperazione», ha spiegato Xi Jinping aprendo il Plenum del partito, momento fondamentale per inquadrare le prossime mire della Repubblica Popolare di Cina. Parole quelle di Xi però “contraddittorie” rispetto alle immagini e prove sulle mire espansionistiche di Pechino contro la Marina Usa e che danno il senso di quella “volontà ferrea” del leader cinese a non avere limiti al proprio potere praticamente per sempre. Per evitare di passare dalle “minacce” agli effettivi attacchi, è previsto un primo colloquio virtuale tra il Presidente Joe Biden e il leader Xi Jinping entro la prossima settimana: secondo Bloomberg, che cita fonti di intelligence, la mossa del colloquio «arriva mentre le due maggiori economie al mondo sono bloccate in molteplici controversie – tra cui quelle su tecnologia, commercio, Taiwan e diritti umani – pur concordando sull’importanza di continuare il dialogo».