La Cina ha accusato gli Stati Uniti d’America di terrorismo per quanto concerne le indagini sull’origine Covid, a seguito delle recenti richieste promosse sull’avvio di nuove indagini. “Gli Stati Uniti sono impegnati nel terrorismo del rintracciamento dell’origine”, ha scritto mediante il proprio profilo Twitter la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, responsabile del Dipartimento informazione, secondo la quale i commenti degli USA che “stigmatizzano” la genesi del Coronavirus “hanno ricevuto forte opposizione dagli utenti globali di internet”.
Soltanto nelle scorse ore il Ministero degli Esteri cinese aveva invitato l’America a correggere le malintese e pericolose politiche nei confronti del Paese del Dragone sulla tracciabilità delle origini del virus, ma anche sulle questioni Taiwan, Xinjiang, Hong Kong e sugli affari inerente al mar Cinese meridionale. “Gli Usa dovrebbero stabilire una mentalità di cooperazione, senza cercarla a danno degli interessi cinesi”, ha aggiunto.
CINA ACCUSA USA DI TERRORISMO SU ORIGINE COVID
Secondo la Cina, gli Usa la devono smettere di “provocare, calpestare le linee rosse e formare alleanze giocando la carta dei valori”, accantonando le pratiche di demonizzazione e acconsentendo a un confronto sulla base del rispetto reciproco. Non solo: “La speranza potrebbe essere che demonizzando la Cina, gli Usa possano in qualche modo incolparla per i loro problemi strutturali”, ha asserito il viceministro degli Esteri cinese Xie Feng nell’incontro con il vicesegretario di Stato a stelle e strisce Wendy Sherman.
“Le relazioni bilaterali sono in stallo e affrontano serie difficoltà perché gli Usa trattano la Cina come nemico immaginario”, ha chiosato Feng. Gli ha fatto eco Zhao Lijian, il quale ha sottolineato che occorre tracciare l’origine non solo del Coronavirus, ma anche del virus politico, aggiungendo che bisogna controllare accuratamente quest’ultimo. Sherman, però, ha fatto sapere che non esiste alcuna volontà da parte del Paese amministrato da Joe Biden di demonizzare la Cina nell’incontro avvenuto a Tianjin con il ministro degli Esteri Wang Yi, ha avuto “una discussione franca e aperta su una serie di questioni, dimostrando l’importanza di mantenere aperta la comunicazione”.