È una situazione drammatica quella che sta vivendo Hong Kong in queste ultime settimane, a causa di un’impennata dei contagi da Covid, quella che è la quinta ondata del virus trasmessa dalla variante Omicron. I casi si sono moltiplicati di 60 volte nell’ultimo mese e le strutture sanitarie sono in grave difficoltà, con i pazienti lasciati su letti e barelle all’esterno degli ospedali, ormai sovraffollati. Le ragioni, come ci spiega Massimo Introvigne, sociologo, fondatore del Cesnur e del sito Bitter Winter, sono molte, “dovute soprattutto al fatto che molti stranieri, soprattutto inglesi, per evitare le lunghe quarantene imposte nella Cina popolare entrano passando da Hong Kong, città che comunque ha ancora un interscambio internazionale più alto di qualunque città cinese”.
C’è poi quell’ultimo limite di sovranità di cui l’ex colonia inglese gode ancora, almeno nel sistema sanitario, rispetto alla rigida politica “zero Covid” imposta da Pechino. Tutto questo ha fatto spazientire Xi Jinping, che ha minacciato la governatrice Carrie Lam e ha inviato suoi fedelissimi funzionari a Hong Kong: “Ogni scusa è buona per Pechino per stringere le maglie del suo potere, e il Covid è una di queste, e mettere sotto ulteriore tutela la città”.
Da quanto sappiamo Hong Kong sta vivendo una situazione critica dovuta alla diffusione della variante Omicron. Xi Jinping ha aspramente criticato l’attuale governatrice. Proprio in questi giorni era prevista la nomina di un nuovo governatore: sono tutte coincidenze?
Sì, era prevista una nuova nomina rimandata a causa della situazione Covid, ma poco importa chi sarà governatore, gli uomini di Xi Jinping sono ormai infiltrati ovunque. La pandemia a Hong Kong è un problema reale, è una città che ha comunque un interscambio, che magari non durerà ancora molto, con altri paesi molto più forte di quanto abbia la Cina. Inglesi ed europei che non vanno in Cina perché non vogliono le quarantene imposte dal governo centrale continuano ad andare a Hong Kong, era evidente che la città si sarebbe esposta al Covid in un modo pericoloso.
Hong Kong però non ha adottato le misure cosiddette “zero Covid” del resto della Cina.
In Cina il fenomeno riescono a circoscriverlo con misure draconiane limitando il contatto con i viaggiatori. A Hong Kong sarebbe comunque impossibile usare quelle misure e finora le minacce di Xi Jinping non sono state un pretesto per stringere le maglie della repressione. È anche vero che il Covid ha offerto un assist per farlo: tutte le scuse in Cina sono buone per sostituire funzionari con altri e intensificare la sorveglianza.
In che senso?
Il Covid serve un po’ a tutti. Se si legge la stampa cinese, la cosa che sta interessando di più, a parte le medaglie olimpiche, è la storia di una donna tenuta in catene dal marito in un villaggio e che ha avuto sette figli.
Che cosa è successo?
Hanno trovato questa donna da molti anni incatenata in un sottoscala, e un video in cui la si vede è diventato virale. Il partito ha dato quattro spiegazioni diverse in quattro giorni, tra cui che la donna soffrisse di una forma di schizofrenia grave e fosse dunque pericolosa per i figli. Il marito, si è scoperto, è un funzionario del partito, e si ritiene esserci dietro il traffico di esseri umani. In Cina in seguito alla politica del figlio unico e a quella di sopprimere le figlie femmine, adesso si comprano donne per farci dei figli. La cosa sta crescendo e sta creando seri problemi, ci sono state proteste da parte dei soldati donne e anche nelle università tramite i social. Così, per chiudere il caso, il partito ha dichiarato che in quel villaggio c’è una pandemia, ha chiuso tutta la contea e non si può più entrare e indagare.
Rispetto invece a quanto sta succedendo in Ucraina che interesse c’è da parte della Cina?
I cinesi sostengono i russi ufficialmente, ma, come dicono anche altri osservatori, non vogliono trovarsi impelagati in un conflitto con il resto del mondo. Daranno sicuramente aiuti economici se ci saranno sanzioni. La Cina ha sempre una grande fame di materie prime e i russi, se non potranno più vendere all’Occidente, si rifaranno con il mercato cinese.
Quanto sta succedendo potrebbe essere di ispirazione a Pechino per invadere Taiwan?
In caso di invasione militare russa dell’Ucraina, la Cina guarderà con grande attenzione la natura delle sanzioni per capire cosa potrebbe succeder loro in caso di invasione a Taiwan.
(Paolo Vites)
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