Cominciano a farsi sentire i film di Roma anche nelle uscite del week-end: dopo le urla di torme di ragazzine che smaniavano per i protagonisti in sfilata sul red carpet, ecco arrivare anche al cinema High School Musical 3.
Il successo della Disney, interpretato dall’ormai divo Zac Efron, è il prodotto ideale per ragazzini che adorano ballare e per quelli un po’ più grandicelli che aspirano a partecipare ad “Amici” di Maria de Filippi. E guardare dei veri professionisti all’opera, anche se giovani, non fa mai male. Rivolto a un pubblico ancora più giovane è Donkey Xote, un’animazione in 3D di produzione spagnola, un “remake” delle vicende dell’eroe di Cervantes, in cui però il protagonista è il somaro (in inglese donkey) che porta in groppa Don Chisciotte.
L’intento di rifare il verso ai più blasonati prodotti della Dreamworks e della Pixar è evidente, e lo è ancora di più se si paragona il somaro del film spagnolo col ciuchino di Shrek. Ma la distanza da percorrere per avvicinarsi ai prodotti d’oltreoceano è ancora molto lunga e anche questo film sull’eroe della Mancia sembra rientrare nella chiacchiera che vuole tutti che i film su Don Chisciotte siano destinati a finire male: da quello di Orson Welles che non vide mai la luce a quello di Terry Gilliam che fu interrotto per un incidente al protagonista e non venne mai più ripreso. Decisamente interessante (anche se esclusivamente per un pubblico adulto) è La terrazza sul lago, un thriller con Samuel L. Jackson che veste i panni di un agente di polizia che comincia a vessare una coppia di vicini. I problema, per il bravo poliziotto, è che il vicino è bianco e sua moglie è nera.
Dal fastidio a problemi più gravi il passo è breve e il regista Neil LaBute (che si è già fatto notare con un intelligente Nella società degli uomini) è abile a spiazzare lo spettatore mischiando anche le carte sul razzismo. Altro poliziesco che viaggia sul sottile confine tra il bene e il male è Pride and Glory, il prezzo dell’onore, con Edward Norton e Colin Farrel: la storia di due poliziotti americani di origine irlandese che si ritroveranno dalle parti opposte della barricata. Da trascurare senza problemi Il passato è una terra straniera, film diretto da Daniele Vicari, con Elio Germano e tratto da un romanzo di Gianrico Carofiglio. Una storia di gioco d’azzardo e di violenza, ma che Elio Germano non riesce a portare tutta sulle sue spalle e che lo rende scontato e macchiettistico. Molto divertente è invece il francese Giù al Nord, la storia di un impiegato delle poste che spera di andare in Costa Azzurra e invece si ritrova sulla Manica tra gente che parla con accento incomprensibile.
Dando per scontato che tradurre dal francese certi accenti e giochi di parole è impossibile, il film è comunque molto divertente e ben si spiega lo strepitoso successo avuto in Francia. De La banda Baader Meinhof si parlerà più compiutamente in un altro articolo, chiudiamo con un film che merita attenzione: si tratta di Si può fare, di Giulio Manfredonia, con Claudio Bisio e Giuseppe Battiston.
Presentato (anche se fuori concorso) a Roma e accolto con molto favore dal pubblico, il film vuole essere uno spaccato sulla condizione dei malati di mente che, poco dopo la legge Basaglia, lasciarono gli ospedali psichiatrici. La vicenda ruota attorno a Nello (Bisio), un sindacalista che inviso ai suoi superiori vine mandato a dirigere una cooperativa costituita appunto da malati di mente. Nello decide di prendere sul serio la coda e capisce che la speranza per quei ragazzi è proprio nel lavoro che potrebbero svolgere con le loro qualità e le loro capacità. Anche se deve molto a Qualcuno volò sul nido del cuculo, il film di Milos Forman con Jack Nicholson, Si può fare mostra in maniera originale e accattivante (i toni sono quelli della commedia, con alcune scene anche molto comiche), un problema serio e presente nella nostra società, che meriterebbe di essere discusso non solo nei convegni o tra chi deve fare i conti quotidianamente con tutto ciò, come i familiari. Forse questo film può essere una buona occasione.