Comincia già a dare le prime avvisaglie il periodo natalizio: mentre le vetrine dei negozi sfoggiano tra gli addobbi i prodotti più attraenti (anche se non necessariamente lussuosi), sperando di contrastare la crisi che attanaglia le tasche degli italiani, anche il cinema comincia a sfoderare qualche “pezzo grosso”, che si spera possa tenere la piazza fino alle vacanze.



È il caso del “cinepanettone” di Massimo Boldi; da quando l’attore lombardo ha dichiarato conclusa l’esperienza di coppia con Christian De Sica, la battaglia per contendersi i favori del pubblico natalizio si è fatta sempre più serrata. Così Boldi, con La fidanzata di papà, gioca d’anticipo: esce un mese prima del Vacanze a Rio di De Sica e punta sul condividere la scena con Simona Ventura, che in questo momento fa tendenza sul piccolo schermo con l’onnipresente Isola dei famosi.



Il film, ambientato a Miami (gli scenari esotici sono d’obbligo in questo genere di film), gioca su una coppia giovane (Martina Pinto e Davide Silvestri) e due genitori litigiosi: lui vedovo (Boldi) e lei divorziata (la Ventura). Coprotagonisti, Enzo Salvi, Elisabetta Canalis, Nino Frassica, Teresa Mannino (da Zelig) e gli inflazionatissimi (ma della provincia di Varese come il protagonista) Fichi d’India. Insomma, quasi uno spin-off della serie televisiva Un ciclone in famiglia, di cui Boldi è sempre protagonista.

Due i film “di paura”, che puntano su un pubblico giovane in cerca di sensazioni forti: il primo è Awake – Anestesia cosciente, con Hayden Christensen (Star Wars) e Jessica Alba (Sin City, I fantastici 4). Il titolo già dice tutto: un giovane cui sta per essere trapiantato il cuore si sveglia (cosciente ma paralizzato) sotto i ferri e scopre che c’è un complotto per ucciderlo. Tra esperienze paranormali e colpi di scena vari lo spettatore è trascinato in un vortice metafisico/chirurgico da far impallidire anche il Dr. House.



Molto più macabro (ma decisamente di moda) The Orphanage, film gotico spagnolo incentrato su edifici cadenti e pieni di ragnatele, porte che cigolano e fantasmi di bambini: il film per urlare in compagnia.

Il film italiano della settimana è Amore che vieni, amore che vai, tratto dal libro “Destino Ridicolo” di Fabrizio De Andrè e Alessandro Gennari, presentato anche al recente Festival del Cinema di Roma. Ambientato a Genova negli anni ’60, il film vorrebbe, con taglio minimalista, ricreare l’ambiente e le contrastate storie d’amore tipiche delle canzoni (da “Via del Campo” a “Bocca di Rosa”) di Fabrizio De Andrè.

E, per ultimo, il film migliore della settimana: è Changeling, di Clint Eastwood, con Angelina Jolie e John Malkovich. Con una continuità che è difficile trovare in registi molto più giovani, Eastwood a 78 anni riesce a portare sullo schermo una storia emozionante e commovente, dirigendo Angelina Jolie in un ruolo che la tiene entro stretti limiti e che non le concede nient’altro che la forza di una madre che cerca il proprio figlio. Riprendendo il ruolo del solitario che lotta contro il sistema, una sorta di cowboy urbano, Angelina Jolie è Christine Collins, una madre single cui sparisce il figlio e che la corrotta polizia di Los Angeles vorrebbe tacitare dandole un bambino che non è suo. Un film che ispira simpatia umana, dolore e indignazione, ma anche l’affermazione che si può rendere testimonianza alla verità semplicemente continuando a essere sé stessi. Alla sua uscita al Festival di Cannes qualche critico lo bollò come un Eastwood “minore”, se paragonato a titoli come Gli spietati o Million Dollar Baby.

Vorremmo averne tutte le settimane di film “minori” come questo.